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Morti sul lavoro in Veneto: 72 vittime da gennaio a novembre 2024

Il rischio di morte sul lavoro in Veneto si mantiene sotto la media nazionale, ma Belluno presenta una situazione preoccupante

Morti sul lavoro in Veneto: 72 vittime da gennaio a novembre 2024

Da gennaio a novembre 2024, il Veneto ha registrato 72 morti sul lavoro, con una media di oltre sei decessi al mese. Di queste vittime, sette sono donne, su un totale di 80 in tutta Italia. La provincia con l'incidenza più elevata di mortalità sul lavoro è Belluno, che si trova in zona arancione, mentre la provincia più sicura è Rovigo.

La regione ha visto un calo del numero di decessi rispetto al 2023, passando da 94 a 72, con una riduzione anche degli infortuni in itinere, che sono scesi a 23. L'incidenza di mortalità in Veneto si è mantenuta sotto la media nazionale, con 22 morti per milione di occupati, rispetto ai 31,0 del dato nazionale. Nonostante questo, Belluno rimane un’area a rischio con 33,4 decessi per milione di occupati, mentre le province di Padova, Vicenza e Rovigo presentano le incidenze più basse.

A livello provinciale, Verona e Venezia sono le città con il maggior numero di morti sul lavoro, seguite da Padova e Treviso. Per quanto riguarda gli infortuni totali, il Veneto ha registrato 64.690 denunce, praticamente invariate rispetto al 2023, ma che rappresentano circa il 12% del totale nazionale.

Il settore manifatturiero continua a essere il più colpito, con oltre 12.000 infortuni denunciati. Seguono i settori delle costruzioni, del commercio, dei trasporti e della sanità. Le donne lavoratrici hanno denunciato 21.490 infortuni totali, di cui 16.601 in occasione di lavoro. Tra i lavoratori stranieri, le denunce totali sono 17.024.

L'Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega ha sviluppato una mappatura del rischio infortunistico per colorare le regioni italiane in base alla loro incidenza di mortalità sul lavoro. La zona bianca, con la minore incidenza di decessi, include il Veneto e le Marche, mentre Belluno è classificata in zona arancione, a rischio maggiore.

Questa zonizzazione aiuta a comprendere e monitorare il rischio infortunistico nelle diverse aree del paese, fornendo informazioni cruciali per migliorare la sicurezza sul lavoro.

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