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Giornata della memoria

Ricordare per non dimenticare

A Montorio, rose bianche per i nove bambini deportati

Ricordare per non dimenticare

Commozione e riflessione questa mattina all’ex campo di internamento di Montorio, dove si è svolta una cerimonia commemorativa per il Giorno della Memoria. Sotto l’albero d’ulivo piantato un anno fa, sono state deposte nove rose bianche in ricordo dei nove bambini e ragazzi transitati dal campo durante la Seconda guerra mondiale, prima di essere deportati nei campi di sterminio nazisti.

Nove nomi che pesano come macigni: Renata Pavoncello e Cesira Sed, entrambe di un anno; Carlo Sabatello, 11 anni; Leda Piazza Sed, 3 anni; Consola Piazza Sed, 5 anni; Ester Calò, 15 anni; Alvaro Coen, 7 anni; Graziella Coen, 15 anni; e Bruno Settimio Mieli, 17 anni. Di questi, solo due, Ester Calò e Graziella Coen, sono sopravvissute, portando con loro un fardello di memoria e dolore condiviso al ritorno da Auschwitz anche con Liliana Segre.

La cerimonia, curata dagli studenti e dalle studentesse della classe 3D della scuola Luigi Simeoni di Montorio, ha visto i ragazzi elencare i nomi e le età dei bambini deportati. Hanno poi recitato poesie e brani per onorarne il ricordo, coinvolgendo i presenti in un momento di profonda emozione.

Un momento particolarmente toccante è stato l’ascolto della testimonianza di Leone Fiorentino, oggi ultranovantenne, sopravvissuto alla Shoah. Arrestato nel 1944 e internato a Montorio a soli 18 anni, Fiorentino fu deportato ad Auschwitz, dove visse l’orrore dei campi di sterminio.

L’ex campo di internamento di Montorio, sito in via del Vegron 5, è gestito dalle associazioni Figli della Shoah e MontorioVeronese.it, che hanno ripulito e riordinato il sito, trasformandolo in un luogo di memoria visitabile gratuitamente grazie a un Patto di sussidiarietà con il Comune.

Negli anni ’40, il campo fu un luogo di detenzione per ebrei, prigionieri politici e parenti dei renitenti alla leva. Tra i detenuti, 57 ebrei catturati a Roma e trasferiti a Montorio nel febbraio del 1944, tra cui i nove bambini ricordati oggi.

Il campo è stato anche teatro di vicende legate alla Resistenza, con storie come quella di Matilde Lenotti, presidente onorario dell’ANPI di Verona, e Concetta Fiorio, coinvolte nella lotta contro il nazifascismo.

Presente alla cerimonia anche l’assessore Jacopo Buffolo, che ha evidenziato l’importanza del luogo come simbolo della memoria cittadina:

“Questo campo ci ricorda gli orrori delle deportazioni razziali, politiche e militari che hanno attraversato anche Verona. È nostro compito riflettere su queste tragedie e agire contro ogni forma di violenza, discriminazione e ingiustizia.”

La giornata si conclude con un messaggio forte e chiaro: la memoria non è solo un dovere, ma un’azione costante per costruire un futuro senza indifferenza.

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