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23.02.2025 - 08:59
L’aspartame, uno dei dolcificanti artificiali più comuni, potrebbe avere un effetto dannoso sulla salute dei vasi sanguigni, portando a picchi di insulina che influenzano negativamente la salute cardiovascolare. A confermare questo legame è uno studio internazionale condotto dall’Accademia Cinese di Scienze Mediche, dal Dipartimento di Cardiologia dell’Ospedale Qilu dell’Università di Shandong e dal Centro di Ingegneria Sanitaria Cerebro-Cardiovascolare del Karolinska Institute di Stoccolma. La ricerca, pubblicata su Cell Metabolism, ha dimostrato che l'assunzione di aspartame può innescare un incremento dei picchi glicemici, provocando l'infiammazione delle arterie e favorendo la formazione di placche aterosclerotiche, che nel tempo restringono i vasi sanguigni, aumentando il rischio di malattie come ictus, trombosi e infarto.
Il team di ricerca, guidato da Yihai Cao del Karolinska Institute, ha condotto esperimenti su topi alimentati con dosi quotidiane di aspartame, corrispondenti al consumo umano di tre bevande dietetiche al giorno. Dopo tre mesi, gli animali mostravano un numero maggiore di placche grasse nelle arterie e un’infiammazione arteriosa accentuata. Entrambi i segnali sono indicativi di gravi problemi cardiovascolari.
Gli scienziati hanno osservato che l’assunzione di aspartame portava a un immediato rilascio di insulina, nonostante la totale assenza di zucchero da assorbire. Questo accade perché l'aspartame ha un gusto estremamente dolce che inganna i recettori, inducendo il corpo a rilasciare insulina, con conseguenti picchi glicemici. L’insulina, a sua volta, sembra stimolare l’accumulo di placche aterosclerotiche nelle arterie, aggravando l’infiammazione e contribuendo al deterioramento della salute cardiovascolare.
Un aspetto interessante dello studio è la scoperta del segnale immunitario CX3CL1, che sembra giocare un ruolo chiave in questo processo. Questo segnale potrebbe in futuro diventare un obiettivo per lo sviluppo di farmaci mirati a trattare l’aterosclerosi e altre malattie infiammatorie dei vasi sanguigni, come ictus e diabete. Infatti, eliminando i recettori di CX3CL1, si è impedito l’accumulo di placche nei topi.
Questo studio si concentra esclusivamente sull’aspartame, ma gli esperti avvertono che la diffusione dei dolcificanti artificiali in numerosi prodotti alimentari rende essenziale valutare gli effetti a lungo termine sulla salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che già in passato ha sollevato preoccupazioni sul dolcificante, ha classificato l’aspartame come "possibile cancerogeno per l’uomo" nel giugno 2023, inserendolo tra le sostanze per cui ci sono “prove limitate” di cancerogenicità. Sebbene non ci sia un invito a vietarlo, l’OMS suggerisce di consumarlo con moderazione, mantenendo invariato il livello di assunzione giornaliera accettabile (ADI) fissato a 40 mg per chilogrammo di peso corporeo.
L’aspartame è presente in numerosi alimenti e bevande, specialmente quelli etichettati come “light” o “0% di zuccheri”, tra cui bibite dietetiche, dolci, dessert, prodotti ipocalorici e gomme da masticare. In Europa, il codice E 951 indica la presenza di aspartame negli ingredienti dei prodotti.
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