A Carnevale le uova son care: +25% sul costo all'ingrosso durante le feste

L’analisi di BMTI evidenzia l’andamento delle principali materie prime dell’industria dolciaria: crescono uova e latte, stabile la farina e il burro cala

Adamo Chiesa

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27.02.2025 - 15:46

Galani

L’approssimarsi delle festività di Carnevale ha portato a un’impennata dei prezzi delle uova, ingrediente fondamentale per la preparazione dei dolci tipici di questo periodo. Secondo un’analisi della Borsa Merci Telematica Italiana (BMTI), i prezzi all’ingrosso delle uova da allevamenti a terra di taglia L hanno toccato quota 2,25 €/kg nelle prime due settimane di febbraio, segnando un aumento del 25% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nonostante il rialzo, il costo rimane inferiore del 7,4% rispetto al 2023. L’incremento dei prezzi è stato influenzato anche dalla diffusione dell’influenza aviaria, che nel corso del 2024 e nei primi mesi del 2025 ha colpito diversi allevamenti in Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, causando l’abbattimento di galline ovaiole e riducendo la disponibilità di prodotto sul mercato. Per quanto riguarda altre materie prime essenziali per l’industria dolciaria, l’analisi di BMTI registra una sostanziale stabilità per la farina di grano tenero. Nonostante il rialzo dei costi energetici e del grano, il prezzo della farina tipo 00 è attualmente inferiore del 3,4% rispetto al 2024 e del 12,4% rispetto al 2023. Diverso l’andamento per il latte alla stalla, il cui prezzo ha mostrato un aumento significativo, raggiungendo i 54,91 €/kg a fine 2024 e mantenendosi stabile a gennaio 2025. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, il rincaro è stato del 13%, trainato dall’aumento della domanda estera, in particolare per i formaggi stagionati come Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Infine, il mercato del burro pastorizzato mostra segnali di rallentamento dopo il forte rialzo del 2024. A metà febbraio 2025, il prezzo si è attestato sui 5,33 €/kg, un valore comunque superiore del 48% rispetto all’anno precedente. Le dinamiche di mercato evidenziate da BMTI mostrano un settore in continua evoluzione, con oscillazioni dei prezzi influenzate da fattori stagionali, sanitari ed economici.

L’incremento dei prezzi è stato influenzato anche dalla diffusione dell’influenza aviaria, che nel corso del 2024 e nei primi mesi del 2025 ha colpito diversi allevamenti in Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, causando l’abbattimento di galline ovaiole e riducendo la disponibilità di prodotto sul mercato.

Per quanto riguarda altre materie prime essenziali per l’industria dolciaria, l’analisi di BMTI registra una sostanziale stabilità per la farina di grano tenero. Nonostante il rialzo dei costi energetici e del grano, il prezzo della farina tipo 00 è attualmente inferiore del 3,4% rispetto al 2024 e del 12,4% rispetto al 2023.

Diverso l’andamento per il latte alla stalla, il cui prezzo ha mostrato un aumento significativo, raggiungendo i 54,91 €/kg a fine 2024 e mantenendosi stabile a gennaio 2025. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, il rincaro è stato del 13%, trainato dall’aumento della domanda estera, in particolare per i formaggi stagionati come Parmigiano Reggiano e Grana Padano.

Infine, il mercato del burro pastorizzato mostra segnali di rallentamento dopo il forte rialzo del 2024. A metà febbraio 2025, il prezzo si è attestato sui 5,33 €/kg, un valore comunque superiore del 48% rispetto all’anno precedente.

Le dinamiche di mercato evidenziate da BMTI mostrano un settore in continua evoluzione, con oscillazioni dei prezzi influenzate da fattori stagionali, sanitari ed economici.