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Battaglia sui dazi

Donald Trump minaccia dazi spropositati sui vini europei, le Colline del Prosecco tremano

L'UE propone una tassa sul whiskey americano, il Presidente americano annuncia che triplicherà il costo dei nostri prodotti vinicoli

Il post di Donald Trump

Il post di Donald Trump

La proposta dell'Unione Europea di aumentare la tassazione del whiskey americano al 50% non è passata inosservata a Washington e la risposta del presidente Trump non è tardata ad arrivare.

In un post di cinque giorni fa, il POTUS (President of the United States) ha commentato la proposta, descrivendo l'Unione Europea come "una delle autorità più ostili e approfittatrici del mondo in ambito economico" e proponendo una tassa del 200% su tutti i prodotti vinicoli europei.

La tassa istituita dall'UE, proposta in risposta ai dazi del 25% indetti dal governo americano a inizio anno, entrerà in vigore dal 1° aprile, mentre non è ancora possibile stabilire se quella di Trump fosse una minaccia infondata o meno.

Da un lato, i toni sono chiaramente provocatori e il post ricco di inesattezze (prima tra tutte, la menzione di "produttori di Champagne americani", una contraddizione in termini, dato che lo Champagne è prodotto, per definizione, solo nell'omonima regione francese), ma d'altra parte è vero che tutte le minacce del presidente americano, quando non sono state bloccate dalla loro corte suprema per incompatibilità con la costituzione, sono sempre diventate realtà.

Non resta quindi che vedere cosa succederà nelle prossime settimane, con la consapevolezza che una tale imposta sarebbe devastante per l'economia vinicola europea e veneta. Secondo gli economisti, infatti, la tassa andrebbe a colpire i prodotti di fascia medio-bassa, cioè i più importanti per l'economia, lasciando pressoché indisturbati solo i prodotti più pregiati e costosi.

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