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20.03.2025 - 10:46
Dopo una lunga interruzione di cinque mesi, da giovedì 20 marzo torna in funzione la linea tranviaria T2, che collega Marghera a piazzale Cialdini. La prima corsa partirà alle 6:25 da Mestre, con arrivo in via Salamonio a Marghera alle 6:48, per poi ripartire cinque minuti dopo in direzione Cialdini.
L'annuncio è stato dato da Actv/Avm, che ha confermato il completamento dell'ultimo intervento sulla rotaia nella notte tra martedì e mercoledì. Mercoledì mattina sono stati effettuati test di pre-esercizio con vetture vuote lungo il percorso Favaro-Marghera, seguiti da ulteriori verifiche sulla tratta Favaro-Venezia.
"L'attivazione della linea T2 è prevista con il primo servizio di giovedì mattina. Per la riapertura della T1, invece, si attende ancora il via libera di Ansfisa, l’agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria," ha comunicato l'azienda di trasporto.
Per chi deve viaggiare da Favaro a Venezia, il tram resta ancora fermo. Il collegamento continua ad essere garantito dai bus sostitutivi da 18 metri, operativi dallo stop di fine ottobre 2024. Nonostante l’impegno per limitare i disagi, molti passeggeri hanno sentito la mancanza dei caratteristici tram rossi Alstom.
La ripresa della T2 rappresenta il primo passo verso il ritorno alla normalità. Mestre e Marghera hanno affrontato mesi di trasporto pubblico affidato solo agli autobus, spesso sovraffollati nelle ore di punta, soprattutto sulle linee 2, 7L, 6 e 6L.
Lo stop è stato necessario per interventi sulla condotta fognaria in via San Donà a Favaro, danneggiata da un cedimento sotterraneo. I lavori, più complessi del previsto, hanno comportato demolizioni, carotaggi e la rimozione di cento metri di piattaforma tranviaria. Durante il fermo, sono emersi ulteriori problemi sulle rotaie in punti strategici come l’incrocio tra via San Donà e via Ca’ Rossa, piazzale Cialdini e via Colombo, richiedendo ulteriori interventi.
Alcuni cittadini di Marghera hanno proposto un collegamento diretto con Venezia tramite tram, ma la tecnologia attuale non lo consente. Tuttavia, investire in un nuovo deposito a Marghera potrebbe evitare, in futuro, la paralisi completa del servizio come accaduto in questi mesi.
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