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Elezioni regionali

Martella (PD) attacca Piantedosi e Zaia: "Il Veneto non è vostro"

Battaglia politica sulla data del voto: il segretario dem accusa il centrodestra di voler forzare le regole

Martella commenta le dichiarazioni di Zaia e Piantedosi

Martella commenta le dichiarazioni di Zaia e Piantedosi

Si riaccende il dibattito sulla data delle elezioni regionali in Veneto. Il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Partito Democratico, critica duramente il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il governatore Luca Zaia, accusandoli di voler piegare le regole per posticipare il voto.

“Le elezioni regionali si tengono ogni cinque anni. Punto. Non lo dice il PD, lo dice la legge”, afferma Martella, commentando le recenti dichiarazioni del ministro Piantedosi, che ha parlato di una presunta libertà della Regione nel fissare la data del voto. “È clamoroso che si voglia riaprire una discussione che dovrebbe essere chiusa da tempo. E subito Zaia coglie la palla al balzo per rilanciare l’idea di uno slittamento delle elezioni al prossimo anno, con il solito ‘approfondimento giuridico’ utile solo a guadagnare altri mesi di potere”.

Il riferimento è alla proposta, già avanzata in passato, di posticipare il voto oltre la scadenza naturale della legislatura, sulla base di un’interpretazione normativa controversa. Una strategia che per il Partito Democratico avrebbe il solo scopo di prolungare artificialmente il mandato della giunta uscente.

Martella respinge con forza anche il richiamo alla consuetudine del voto in primavera. “Nel 2020 si votò in autunno solo per l’emergenza Covid, un fatto eccezionale. Oggi non c’è alcuna emergenza, né sanitaria né giuridica, che giustifichi uno slittamento. Solo l’ostinazione di una classe dirigente che, dopo trent’anni di governo ininterrotto, non vuole lasciare il potere. Ma prorogare artificialmente una legislatura di sette-otto mesi, senza alcuna base normativa, è uno schiaffo alla democrazia”.

Il senatore dem sottolinea come la vera priorità dovrebbe essere un cambio di guida per affrontare i problemi concreti della Regione. “Zaia pensa solo a restare in carica qualche mese in più, mentre il Veneto affronta emergenze gravi: la crisi della sanità pubblica, il caro vita, la fuga dei giovani, i dazi che minacciano le imprese, l’emergenza abitativa. Serve un nuovo governo regionale, con una visione nuova, energie nuove e una classe dirigente all’altezza delle sfide del presente. Il Veneto non è una proprietà privata”.

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