Scopri tutti gli eventi
Attualità
03.04.2025 - 12:03
Elena Donazzan
Il settore automotive in Veneto sta vivendo un periodo di grande difficoltà. Secondo l’Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive dell’Università Ca’ Foscari, nel 2022 le 183 aziende del settore nella regione hanno fatturato 7,3 miliardi di euro. Tuttavia, il Vicentino, con la sua fiorente filiera automotive e quasi diecimila lavoratori impiegati, sta affrontando una competizione crescente in un mercato sempre più competitivo. La crisi del comparto automobilistico e l’aumento dei costi di produzione stanno gravando pesantemente su queste realtà.
A livello europeo, la questione è stata sollevata con forza dall’europarlamentare Elena Donazzan di Fratelli d’Italia, vicepresidente della commissione Industria all’Eurocamera. Donazzan è intervenuta recentemente durante la plenaria di Strasburgo, in un incontro organizzato dal Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), con la partecipazione dei deputati delle commissioni Itre ed Envi, insieme a rappresentanti di aziende come AutoSao, Anfia, Confetra, Acea, Clepa, Iveco, Skoda, Hyundai e Toyota.
"Dal primo momento in cui ci siamo insediati, il gruppo dei Conservatori, spinto da Fratelli d’Italia, ha posto l’accento sull’emergenza e sui danni già arrecati al settore dell’automotive, che è uno dei più importanti e strategici per l’economia europea," ha esordito Donazzan. "La mia consapevolezza, essendomi occupata a lungo di aziende, è che il sistema di produzione veneto è molto basato sulla catena di fornitura, tanto da avere tutti gli elementi della produzione sul nostro territorio: ciò significa che noi soffriamo peggio di altri."
Donazzan ha inoltre sottolineato le difficoltà derivanti dalle politiche europee, evidenziando una misura del governo italiano che sta cercando di smuovere la situazione. "Il Governo italiano, con il ministro Urso, ha definito un non paper che ha smosso le acque a partire dalla revisione del sistema di multe che penalizzano in modo assurdo i produttori, poiché i consumatori non scelgono l’auto elettrica. Come se si potesse imporre a un consumatore di acquistare un bene che non vuole, con l’auto elettrica che non è voluta non solo dagli italiani ma dalla maggioranza degli europei."
"Bisogna abbandonare la timidezza e l’ipocrisia," ha continuato Donazzan, "e l’auspicio è che anche i produttori di auto rivendichino chiaramente la neutralità tecnologica e l’abolizione del divieto di produzione di auto tradizionali." La vicepresidente ha anche evidenziato la grave situazione che riguarda i camion: "Anche la questione dei camion non è ancora stata affrontata in modo adeguato, e il nostro tessuto imprenditoriale, che si distingue per la componentistica e la filiera di produzione per i mezzi pesanti, sta soffrendo."
Infine, Donazzan ha parlato della logistica, settore cruciale per Veneto e Italia, che non può sostenere il passaggio all’autotrasporto elettrico come vorrebbe l’Ue, a causa dei costi esorbitanti. "L’autotrasporto a trazione elettrica, come proposto dall’Ue, costerebbe una follia", ha concluso l'europarlamentare.
Edizione
I più letti
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516