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Diabete infantile in aumento: Verona in prima linea nella prevenzione e cura

L'AOUI promuove la collaborazione tra medici, famiglie e scuole

Diabete infantile in aumento: Verona in prima linea nella prevenzione e cura

Da sinistra Franchi, Maffeis, Bravi, Carlucci e Guglielmi

Il diabete di tipo 1 nei bambini continua a crescere in modo preoccupante, come confermato dagli ultimi ricoveri all’Ospedale della Donna e del Bambino di Verona. A marzo, tre giovani pazienti sono stati trattati per chetoacidosi diabetica grave, una complicanza acuta che richiede cure immediate. I bambini, di età compresa tra i 6 e i 15 anni, sono stati assistiti nel Centro Regionale di Diabetologia Pediatrica, sotto la guida del professor Claudio Maffeis.

Il fenomeno non è isolato: ogni anno, in Italia, il numero di diagnosi di diabete infantile continua a crescere, con oltre 20.000 casi registrati. La regione Veneto, in particolare, conta un bambino su 800 affetto da questa patologia. Il diabete di tipo 1, che comporta l’incapacità del corpo di produrre insulina, è una malattia autoimmune che può insorgere senza un’apparente causa e non ha legami con l'alimentazione.

La chetoacidosi diabetica, che può avere esiti fatali se non trattata tempestivamente, è una delle complicanze più gravi del diabete di tipo 1. Ogni anno, oltre il 40% dei bambini diagnosticati con questa malattia viene ricoverato in ospedale in stato di chetoacidosi. Per prevenire queste complicanze, è fondamentale una diagnosi precoce, il che rende il monitoraggio dei sintomi essenziale.

Tra i segni da tenere sotto controllo ci sono la sete intensa, la necessità di urinare frequentemente, stanchezza, perdita di peso e dolore addominale. I medici invitano le famiglie a rivolgersi immediatamente al pediatra in caso di sospetto, per una diagnosi rapida che possa evitare complicazioni gravi.

In risposta a questa crescente emergenza, l’AOUI di Verona ha intensificato le attività di sensibilizzazione, con campagne rivolte a medici, farmacisti e scuole. Il Centro Regionale di Diabetologia Pediatrica offre screening gratuiti per i bambini a rischio, come quelli con storie familiari di diabete di tipo 1. Inoltre, grazie all'adozione di tecnologie moderne come sensori e telemedicina, il trattamento del diabete infantile sta evolvendo, migliorando il controllo glicemico e riducendo i rischi di complicanze.

L’alleanza tra medici, famiglie e istituzioni locali è fondamentale per aumentare la consapevolezza sulla malattia. Per questo, la Pediatria B di Verona, diretta dal professor Maffeis, ha organizzato una serie di incontri formativi e informativi per sensibilizzare la popolazione. Tra le novità di quest’anno, l'introduzione di un programma di screening anche per i figli di persone con diabete, che permette di monitorare e trattare precocemente i pazienti a rischio.

"È essenziale che la prevenzione diventi una priorità per tutti, coinvolgendo anche il sistema scolastico e le famiglie", ha dichiarato il professor Maffeis. "Attraverso un'informazione tempestiva e un intervento rapido, possiamo migliorare la qualità della vita dei bambini affetti da diabete e prevenire le complicanze gravi della malattia".

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