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Riconoscimenti speciali
07.04.2025 - 18:49
Il sindaco Giordani con il professor Avruscio
È una pagina di storia che torna alla luce, quella scritta da Padova durante la Prima guerra mondiale, e che oggi riceve un tributo ufficiale: la Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica. Il riconoscimento è stato conferito questa mattina al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al sindaco della città, Sergio Giordani, accompagnato dal professor Giampiero Avruscio, promotore dell’iniziativa che ha portato al prestigioso traguardo.
La motivazione dell’onorificenza è il ruolo eccezionale svolto da Padova in campo sanitario e didattico durante il conflitto: la città si trasformò in una vera e propria città-ospedale, supplendo alla carenza di medici al fronte con corsi accelerati per oltre mille studenti di medicina provenienti da tutta Italia e mettendo a disposizione circa 8.000 posti letto tra edifici pubblici e privati. Una rete logistica e sanitaria che curò migliaia di soldati e alleviò le sofferenze di chi invece non ce l'ha fatta.
Il sindaco Giordani ha espresso parole di riconoscenza: “Questo riconoscimento rende finalmente giustizia a centinaia di uomini e donne che, nelle retrovie come al fronte, si adoperarono con coraggio e sacrificio per alleviare le sofferenze del conflitto. Un’eredità morale che vive ancora oggi, come abbiamo visto durante l’emergenza pandemica da Covid-19”.
Il professor Avruscio ha ricordato il lungo percorso che ha portato a questo momento: un lavoro avviato sette anni fa insieme al professor Maurizio Rippa Bonati e a un comitato rappresentativo delle principali istituzioni padovane. “Oggi – ha detto – si completa una narrazione che non tutti conoscono: quella di Padova come centro di accoglienza, cura, formazione e solidarietà durante la Grande Guerra, attraverso anche la nascita dell’Università Castrense”.
Il Consiglio Comunale di Padova, già nel giugno 2018 in occasione del centenario della Grande Guerra, aveva approvato all’unanimità una mozione per richiedere ufficialmente al Quirinale il riconoscimento, con il sostegno di Università, Aziende sanitarie, Ordine dei Medici, Croce Rossa e autorità militari.
Durante la guerra, Padova fu definita dagli storici “Capitale al fronte” per il suo ruolo strategico, ospitando il Re, lo Stato Maggiore e i comandi alleati dopo la rotta di Caporetto. Ma accanto a questo ruolo militare e politico, oggi si riconosce anche il suo primato sanitario. La città fu il cuore pulsante della medicina militare, con la creazione di ospedali in edifici civili, religiosi e scolastici. Solo nella Basilica di Santa Giustina si contavano oltre mille posti letto, mentre l’Istituto Selvatico e numerose altre scuole si trasformarono in strutture ospedaliere.
Una rete imponente che permise di ricoverare 170.000 tra feriti e malati, offrendo 3.600.000 giornate di cura. Un’impresa logistica e umana di proporzioni eccezionali, che vide impegnati cittadini, studenti, medici e volontari in uno sforzo collettivo senza precedenti.
A Padova nacque anche il Battaglione Universitario, un corpo speciale creato con Decreto Regio nel 1916 per garantire la formazione di nuovi medici in tempi rapidi: vi affluirono 1.332 studenti, 524 dei quali si laurearono in tempo di guerra.
Come simbolo duraturo di questo impegno, resta il Tempio della Pace, sacrario in cui riposano oltre 5.000 soldati, molti dei quali non caddero al fronte, ma nei letti degli ospedali padovani. Anche questo fa parte della grande storia di Padova, finalmente riconosciuta nella sua interezza.
Ecco le parole del sindaco Giordani al termine della cerimonia:
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