Veneto orientale: cinque nuove colonne laparoscopiche per gli ospedali dell’Ulss 4

La sanità del Veneto orientale compie un importante passo avanti verso l’innovazione tecnologica. Negli ospedali di San Donà di Piave e Portogruaro sono state installate cinque nuove colonne laparoscopiche, strumenti d’avanguardia che andranno a potenziare l’attività chirurgica dell’Ulss 4. L’investimento, pari a oltre 500mila euro, è stato finalizzato negli ultimi mesi e segna un deciso ammodernamento dei blocchi operatori.

Le nuove apparecchiature, tre delle quali sono già operative all’ospedale San Tommaso dei Battuti e due al Città del Piave, rappresentano il meglio della tecnologia attualmente disponibile per la chirurgia mininvasiva. Ogni colonna è dotata di tubi riscaldati ultraleggeri per l’evacuazione dei fumi operatori e per l’impiego ottimale di strumenti come pinze e dissettori. Fondamentale la presenza di una telecamera ad alta definizione, che consente al chirurgo di visualizzare l’area di intervento su un ampio monitor, migliorando la precisione e la sicurezza delle operazioni.

Una delle cinque colonne si distingue per la presenza di un sistema di visualizzazione in 3D: grazie a uno schermo tridimensionale e a speciali occhiali, il chirurgo può ottenere una profondità di campo maggiore, elemento chiave per gli interventi più complessi.

«Essere al passo con i tempi, aggiornando le tecnologie a disposizione dei nostri medici, è una condizione essenziale per garantire un servizio sanitario pubblico di qualità», afferma Mauro Filippi, direttore generale dell’Ulss 4. «Queste nuove colonne laparoscopiche non solo rappresentano un salto di qualità per i pazienti, ma anche un supporto prezioso per i nostri chirurghi, che solo nel 2024 hanno già eseguito quasi 15mila interventi, con un incremento del 3,4% rispetto all’anno precedente».

L’adozione di questi strumenti conferma la volontà dell’Ulss 4 di investire nel futuro della sanità pubblica, rendendo più efficienti e meno invasive le procedure chirurgiche.