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Giornata internazionale dei viaggi dell’uomo nello spazio: dall’era Gagarin alla nuova frontiera del cosmo

Il 12 aprile si celebra il primo volo umano nello spazio: dalla missione di Jurij Gagarin alle sfide moderne della tecnologia satellitare

Giornata internazionale dei viaggi dell’uomo nello spazio: dall’era Gagarin alla nuova frontiera del cosmo

Il 12 aprile di ogni anno ricorre la Giornata Internazionale dei Viaggi dell’Uomo nello Spazio, una data simbolica per l’umanità intera. Fu proprio il 12 aprile del 1961 che il cosmonauta sovietico Jurij Gagarin diventò il primo essere umano a lasciare l’atmosfera terrestre e a orbitare attorno al nostro pianeta, a bordo della navetta Vostok 1.

Un’impresa storica, frutto di una corsa allo spazio iniziata pochi anni prima con il lancio di Sputnik 1, il primo satellite artificiale. Ma il volo di Gagarin aprì una nuova fase: l’umanità aveva appena fatto il suo primo passo concreto verso il cosmo.

Il contesto in cui avvenne quell’impresa era quello della Guerra Fredda, in cui Stati Uniti e Unione Sovietica si contendevano la supremazia tecnologica e ideologica anche oltre l’atmosfera terrestre. La corsa allo spazio divenne così una “quarta dimensione della geopolitica”, dove le rivalità si proiettavano anche verso l’alto.

Oggi, invece, lo spazio cerca di diventare simbolo di pace, cooperazione e scienza condivisa. Ne è un esempio la Stazione Spaziale Internazionale, costruita e gestita congiuntamente da diverse agenzie spaziali — tra cui NASA, ESA, Roscosmos e JAXA — come simbolo di unità e progresso comune.

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