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Scoperta archeologica

Straordinaria scoperta archeologica nella Laguna di Venezia: un ostriarium romano riaffiora a Lio Piccolo

Una vasca per allevamento di ostriche del I secolo racconta un Veneto medievale tutto da scoprire: da domani la mostra al Museo di Storia Naturale

Elisa Costa, la curatrice dell'esposizione

Elisa Costa, la curatrice dell'esposizione

Un ritrovamento eccezionale, unico nel suo genere in Italia, sta riscrivendo la storia della Laguna di Venezia in epoca imperiale romana. Si tratta di un ostriarium, una struttura destinata al mantenimento e all’allevamento di ostriche, risalente al I secolo d.C., emerso dai fondali della laguna in località Lio Piccolo, nel comune di Cavallino-Treporti.

Il sito è il cuore del progetto di ricerca dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, in collaborazione con l’Università di Padova e l’Università di Firenze, i cui risultati saranno visibili al pubblico a partire dal 16 aprile 2025 presso il Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue di Venezia, con un allestimento che durerà fino al 2 novembre.

Frutto di campagne di indagine subacquea iniziate nel 2021, il vivarium è stato rinvenuto sotto strati di sedimento lagunare: una vasca costruita con mattoni e tavole di legno, contenente circa 300 gusci di ostrica comune (Ostrea edulis), specie oggi rara nella laguna. Altri bivalvi, come canestrelli, e indizi di separazione delle specie suggeriscono tecniche sofisticate di gestione marina già in uso all’epoca.

Le analisi dendrocronologiche e al Carbonio-14 collocano la struttura intorno alla metà del I secolo d.C.: la vasca era probabilmente annessa a un edificio di grande pregio, i cui resti — fondazioni in mattoni, pali in quercia, frammenti di affreschi, tessere musive e lastre marmoree — fanno pensare a una villa marittima romana. Un confronto suggestivo è quello con le ville costiere descritte da Marziale lungo i litorali di Altino.

A rafforzare l’ipotesi di una frequentazione elitaria, il ritrovamento di una gemma intagliata appartenente a un anello, probabilmente indossato da un visitatore facoltoso dell’ostriarium.

La mostra al Museo, curata con approccio interdisciplinare, presenta reperti, filmati subacquei, fotografie e un modello 3D del sito archeologico, offrendo al pubblico una finestra su un passato sommerso e affascinante. È anche un’occasione per comprendere meglio l’ambiente lagunare prima della nascita di Venezia e l’intreccio tra attività umane e paesaggio naturale nella storia millenaria della zona.

Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno del Comune di Cavallino-Treporti, dell’Ateneo veneziano, dei fondi PNRR (progetto CHANGES e PRIN) e con la concessione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e la Laguna.

Il Museo di Storia Naturale di Venezia, custode di importanti collezioni scientifiche e protagonista attivo nella documentazione ambientale della laguna, rinnova così il suo impegno nella divulgazione: attraverso esposizioni, conferenze e attività didattiche, vuole rendere accessibili le conoscenze acquisite e coinvolgere non solo la comunità scientifica ma anche il grande pubblico.

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