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L'Università di Verona in lotta contro lo sfruttamento del lavoro

Il dipartimento di scienze giuridiche promuove un'azione concreta per un lavoro più giusto, sicuro e umano

palazzo giuliari verona

Palazzo Zanotto, Verona

L'Università di Verona, attraverso il suo Dipartimento di Scienze Giuridiche, ha dato un importante contributo alla riflessione e all'azione contro lo sfruttamento del lavoro, un tema sempre più urgente nel panorama attuale. Il 15 aprile, l'ateneo scaligero ha ospitato una giornata dedicata a questo problema sociale, creando un ponte tra didattica, ricerca e istituzioni.

L'evento ha segnato due momenti fondamentali: da un lato, la consegna delle pergamene ai partecipanti della prima edizione del corso di perfezionamento "Common Ground - Multiagency advanced training programme", e dall'altro, l'apertura ufficiale della terza edizione, con l'inizio di un seminario scientifico che ha dato il via alle attività formative.

Laura Calafà, coordinatrice del progetto, ha evidenziato come l'università riesca a combinare la didattica con la ricerca applicata, affrontando tematiche complesse come lo sfruttamento lavorativo attraverso un approccio "street-level" e multiagenzia. La Regione Veneto è stata definita un'eccellenza in questo ambito, grazie al lavoro svolto dal progetto Navigare e al sostegno di realtà locali come il Comune di Verona.

Durante la giornata, sono intervenuti numerosi esponenti istituzionali, tra cui Giuseppe Comotti, direttore del dipartimento di scienze giuridiche, Tiziano Barone di Veneto Lavoro, Sabrina Gaeta dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, e Filippo Pagano dell'INPS Veneto. Il programma formativo è stato apprezzato anche da funzionari inviati dal Ministero del Lavoro e dall'Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP), confermando il valore e il riconoscimento nazionale di questa iniziativa.

Il corso di perfezionamento fa parte del progetto Common Ground, finanziato dal Pon Inclusione, che si propone di contrastare lo sfruttamento lavorativo, il caporalato, e il lavoro irregolare in tutte le sue forme. Il progetto mira a garantire un lavoro dignitoso e sicuro, promuovendo l'integrazione dei cittadini di paesi terzi, vittime o potenziali vittime di sfruttamento, e favorendo l'accesso a diritti fondamentali come quelli sociali, sanitari e abitativi.

L'iniziativa è strettamente legata anche al progetto di ricerca Exploit (Prin 2022), che esplora in modo interdisciplinare le politiche di prevenzione contro lo sfruttamento lavorativo.

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