“Tutto è compiuto”: in mostra il Crocifisso di Sejo Zuzon a Verona

Un’opera intensa e visionaria del pittore veronese esposta nell’art cafè La Batida, tra la casa di Giulietta e Piazza delle Erbe

Adamo Chiesa

Email:

redazione@lapiazzaweb.it

19.04.2025 - 10:00

Foto dell'opera insieme all'originale

Dal 18 al 30 aprile 2025, il cuore storico di Verona accoglie l’arte visionaria di Sejo Zuzon con l’esposizione della sua ultima opera, Tutto è compiuto. La tela sarà visibile gratuitamente all’interno dell’art cafè La Batida, piccolo ma accogliente locale in via Cappello, aperto anche a Pasquetta dalle 7.00 alle 20.00. Situato tra due dei luoghi più iconici della città — la casa di Giulietta e Piazza delle Erbe — il caffè diventa, per dodici giorni, spazio espositivo e riflessione artistica. L’opera si ispira alla Cappella del Crocifisso, la più antica della Basilica di Santa Anastasia, e rappresenta un Cristo sofferente nel momento culminante del sacrificio: non un’immagine statica, ma un dinamismo pittorico che suggerisce la tensione tra morte e resurrezione. «Con la solita tavolozza di colori primari bagnati di Amarone, Zuzon torna a confrontarsi con un tema religioso», commenta il collezionista Giuseppe Liuzzi, promotore della mostra. «Un Cristo che sembra staccarsi dalla croce per ascendere al Padre, superando il dolore umano con la promessa della vita eterna». L’ingresso è libero e non è richiesta alcuna consumazione. Un’occasione preziosa per avvicinarsi all’arte contemporanea in un contesto intimo e suggestivo.

Dal 18 al 30 aprile 2025, il cuore storico di Verona accoglie l’arte visionaria di Sejo Zuzon con l’esposizione della sua ultima opera, Tutto è compiuto. La tela sarà visibile gratuitamente all’interno dell’art cafè La Batida, piccolo ma accogliente locale in via Cappello, aperto anche a Pasquetta dalle 7.00 alle 20.00. Situato tra due dei luoghi più iconici della città — la casa di Giulietta e Piazza delle Erbe — il caffè diventa, per dodici giorni, spazio espositivo e riflessione artistica.

L’opera si ispira alla Cappella del Crocifisso, la più antica della Basilica di Santa Anastasia, e rappresenta un Cristo sofferente nel momento culminante del sacrificio: non un’immagine statica, ma un dinamismo pittorico che suggerisce la tensione tra morte e resurrezione.

«Con la solita tavolozza di colori primari bagnati di Amarone, Zuzon torna a confrontarsi con un tema religioso», commenta il collezionista Giuseppe Liuzzi, promotore della mostra. «Un Cristo che sembra staccarsi dalla croce per ascendere al Padre, superando il dolore umano con la promessa della vita eterna».

L’ingresso è libero e non è richiesta alcuna consumazione. Un’occasione preziosa per avvicinarsi all’arte contemporanea in un contesto intimo e suggestivo.