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Cronaca
22.04.2025 - 08:52
Foto di repertorio
Il centro di Mestre, nelle ultime serate, è tornato al centro dell’attenzione per i raduni di adolescenti tra piazzale Cialdini, via Poerio e Parco Ponci. Decine di giovani, tra i 16 e i 18 anni, si incontrano in gruppo al calare del sole, attirando l’attenzione – e spesso la preoccupazione – di chi vive in zona. Urla, qualche atteggiamento sopra le righe e l’immancabile alcol sono bastati a far scattare l’allarme tra i residenti.
Domenica di Pasqua, nel cuore di Parco Ponci, una lite tra due ragazzi ha attirato l’attenzione di altri coetanei. Qualcuno ha chiamato le forze dell’ordine, temendo il peggio. Il copione si è ripetuto in modo simile anche sabato sera, quando una folla di circa un centinaio di studenti si è ritrovata tra le strade del centro. Le segnalazioni, giunte a raffica ai centralini di polizia, carabinieri e municipale, parlavano di una possibile rissa imminente.
Le pattuglie sono intervenute, accompagnate anche dai militari dell’operazione “Strade sicure”. Al loro arrivo, però, i ragazzi si erano già allontanati. Nessuna aggressione, nessun pestaggio. Solo rumore, confusione e qualche gesto incivile.
Il clima in città, però, è teso. Mestre sta cercando di rialzarsi dopo due gravi episodi di violenza: l’aggressione sessuale a una bambina di 11 anni da parte di uno sconosciuto e, pochi giorni dopo, il sequestro e lo stupro di una donna in un edificio abbandonato. La percezione di insicurezza è palpabile.
Anche la sera di Pasqua, giovani in piazza e una presunta lite: all’arrivo della polizia, di nuovo, tutto era già finito. Ma la sensazione di disagio rimane. In una città ancora scossa, anche un semplice ritrovo tra ragazzi può diventare un campanello d’allarme.
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