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La cultura dello screening salva la vita: incontro a Rovigo con l'associazione 50&Più e Confcommercio

L’incontro ha acceso i riflettori sull’importanza della diagnosi precoce e degli stili di vita sani per combattere il tumore

Foto dell'incontro

Foto dell'incontro

Prosegue con successo il ciclo degli Incontri sulla Salute organizzato dall’Associazione 50&Più di Rovigo, in collaborazione con Confcommercio. Dopo l’interessante primo appuntamento dedicato al diabete, il secondo incontro ha visto protagonista un tema tanto delicato quanto cruciale: la prevenzione oncologica.

Già il primo evento aveva richiamato grande partecipazione, confermando quanto sia sentita la necessità di momenti informativi e formativi sui temi della salute. L’obiettivo comune è stato chiaro: promuovere consapevolezza e offrire strumenti pratici per una migliore qualità della vita.

Nel secondo appuntamento, introdotto dal medico di base Dott. Roberto Turrini, è intervenuta la Dott.ssa Carmen Barile, oncologa dell’Ulss 5 Polesana, esperta in patologie oncologiche uro-genitali e sicurezza del paziente. Con un approccio umano e scientifico insieme, ha sottolineato quanto lo screening sia oggi una delle armi più potenti per prevenire e fronteggiare il tumore.

"Le nuove terapie sono straordinarie", ha spiegato la Dott.ssa Barile, "ma è la diagnosi precoce a fare la differenza. Lo screening permette di individuare lesioni precancerose con largo anticipo e aumentare le possibilità di guarigione o convivenza con la malattia". Screening per mammella, utero, intestino sono ormai una prassi consolidata, e nuove tecniche si affacciano per polmone e prostata.

Durante l’incontro si è parlato anche dell’importanza dell’educazione sanitaria: troppi ancora evitano gli screening convinti di “stare bene”. "Non avere dolore non significa essere sani", ha puntualizzato la Dott.ssa Barile, ricordando che molte forme tumorali sono inizialmente asintomatiche. Il Dott. Turrini ha aggiunto: "Riceviamo molte disdette agli inviti per lo screening. C’è ancora da lavorare sulla cultura della prevenzione".


Il cuore dell’incontro: la lotta contro il tumore parte dalla consapevolezza

Il momento centrale dell’appuntamento ha visto la Dott.ssa Barile affrontare in modo diretto, con dati alla mano, la realtà della prevenzione oncologica nel nostro Paese. I numeri sono impressionanti:

  • 2.382 casi di tumore alla cervice dell’utero individuati grazie a Pap test e Hpv test;

  • 48.706 diagnosi precoci di tumore al colon-retto tramite il test del sangue occulto;

  • 53.686 tumori mammari rilevati con la mammografia.

Questi dati testimoniano l’efficacia degli screening come strumento di salvezza reale, non teorico. Ma il successo dipende dalla partecipazione. "Più persone aderiscono, maggiore sarà l’efficacia collettiva", ha spiegato l’oncologa.

La dottoressa ha inoltre illustrato l’importanza della consulenza oncogenetica, servizio offerto dall’Ulss 5, che consente di individuare soggetti a rischio ereditario e pianificare strategie preventive, fino ad arrivare – nei casi più estremi – a interventi chirurgici mirati.

In chiusura, è emersa una riflessione illuminante posta dal presidente Giancarlo Destro: "Se sto bene, perché dovrei sottopormi a uno screening?". La risposta, secca e chiara, della Dott.ssa Barile: “Perché il tumore è silenzioso. E aspettare il dolore potrebbe essere troppo tardi”.

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