Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

25 aprile

Venezia celebra l'80° anniversario della Liberazione

Brugnaro: "Il 25 aprile è un giorno di rinascita e risurrezione"

Venezia celebra l'80° anniversario della Liberazione

Le bandiere sono state innalzate in Piazza San Marco al suono dell'inno nazionale, per poi essere subito riportate a mezz'asta in segno di rispetto al lutto nazionale per la scomparsa di Papa Francesco. Questa mattina, una breve cerimonia, intrisa di ricordo e silenzio, ha dato avvio alle celebrazioni dell'80º anniversario della Liberazione a Venezia, alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro e delle autorità militari e civili della città. La commemorazione ufficiale si è tenuta nella tarda mattinata presso il Campo del Ghetto Nuovo. Gli interventi del presidente della Comunità Ebraica di Venezia, Dario Calimani, della delegata dell'Anpi, Tamara Ferretti, e del sindaco Brugnaro hanno sviluppato il tema della liberazione dell'Italia dal nazifascismo, il valore della Resistenza, il ricordo di chi ha combattuto per la democrazia e l'omaggio a Papa Francesco.

"Ci ritroviamo oggi, in questo luogo carico di storia e di significato, per celebrare insieme l'80º anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Ricorderemo tra pochi giorni anche la liberazione della nostra amata città, Venezia, avvenuta tra il 28 e 29 aprile 1945" ha dichiarato il sindaco Brugnaro. "Ottant'anni: è la durata di una vita. Una vita intera. Sono sempre meno i testimoni diretti di quei giorni. Per questo non possiamo permetterci di dimenticare. Perché ciò che è accaduto riguarda ancora noi, riguarda le nostre scelte, la nostra responsabilità, il mondo che vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi".

Nel discorso del primo cittadino è emersa anche l'importanza di conservare la memoria: "Campo del Ghetto non è solo un luogo della memoria, è un luogo della convivenza, della cultura, della resistenza, materiale ma soprattutto spirituale. Venezia ha sempre saputo unire, non dividere. Qui il passato ci parla, ma non ci schiaccia. Ci ricorda quanto sia prezioso vivere insieme, nel rispetto e nella diversità", ha affermato rivolgendosi ai giovani con l'invito a divenire custodi vigili della memoria. "Abbiamo il dovere di fare memoria, come ci ha ricordato Papa Francesco il 28 aprile scorso in Piazza San Marco, perché fare memoria non significa restare fermi nel passato, ma illuminare il presente per aprirsi al futuro".

Il ricordo del Santo Padre è proseguito con la citazione delle parole che Papa Francesco un anno fa rivolse a Venezia: "Oggi assumono un significato ancora più profondo: 'Venezia, terra che fa fratelli'. Ecco la nostra missione. Ecco il nostro impegno". La cerimonia è stata preceduta dal tradizionale Percorso della Memoria, caratterizzato da letture e momenti di riflessione, che ha attraversato diversi campi storici della città: Campo Santi Apostoli, Campo Santa Sofia, Campo Santa Fosca e Campo San Leonardo.

Al momento di ricordo hanno preso parte, in rappresentanza dell'Amministrazione comunale, l'assessore Massimiliano De Martin e il presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano, Marco Borghi. Il 25 aprile è stato celebrato con un ricco programma di iniziative promosse dall'Amministrazione comunale su tutto il territorio in collaborazione con Anpi, Anppia, Fiap-G.L., Assoarma, Comunità ebraica di Venezia e l'Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea. Anche in Piazza Ferretto a Mestre il tricolore è stato abbassato a mezz'asta. Alla cerimonia ha partecipato l'assessore alla Sicurezza Elisabetta Pesce. L'alzabandiera è stato preceduto dalla deposizione delle corone d'alloro sulle lapidi dedicate ai Caduti, all'ingresso del Municipio di via Palazzo, alla presenza del presidente della Municipalità Raffaele Pasqualetto.

80° anniversario della Liberazione Cerimonia in Campo del Ghetto Nuovo

***
Discorso integrale del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro - 25 aprile 2025

Cittadine e Cittadini di Venezia,
Autorità civili, militari e religiose,
Rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma,
Rappresentanti dell’ANPI,
Cara Comunità Ebraica di Venezia,

ci ritroviamo oggi, in questo luogo carico di storia e di significato, per celebrare insieme l’80° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ricorderemo tra pochi giorni  anche la liberazione della nostra amata città, Venezia avvenuta tra il 28 e 29 aprile 1945.

Ottant’anni: è la durata di una vita. Una vita intera. Sono sempre meno i testimoni diretti di quei giorni. Per questo non possiamo permetterci di dimenticare. Perché ciò che è accaduto riguarda ancora noi, riguarda le nostre scelte, la nostra responsabilità, il mondo che vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi.

Il 25 aprile è la data in cui l’Italia scelse la libertà, la democrazia, la dignità dell’essere umano. E lo fece grazie al sacrificio di tante donne e uomini – partigiani, militari anglo-americani, civili – che lottarono, spesso a costo della vita, per riconsegnarci un futuro di speranza. A loro va la nostra gratitudine più profonda.

Celebrarlo qui, nel Campo del Ghetto, ha un valore speciale. Questo non è solo un luogo della memoria, è un luogo della convivenza, della cultura, della resistenza, materiale ma soprattutto spirituale. Venezia ha sempre saputo unire, non dividere. Qui il passato ci parla, ma non ci schiaccia. Ci ricorda quanto sia prezioso vivere insieme, nel rispetto e nella diversità.

E oggi più che mai dobbiamo ricordare che sono gli Stati a fare le guerre, ma dalle città, dove ogni giorno si incontrano volti, storie, speranze, può nascere un messaggio di pace. Un messaggio autentico, concreto, quotidiano. Le città sono le vere fucine di dibattito e di convivenza. E Venezia, con la sua storia millenaria di scambi, accoglienza e pluralità, può e deve essere un simbolo vivo di questo impegno.

In questo tempo incerto, segnato da nuove tensioni, da violenze e intolleranze che pensavamo superate, abbiamo il dovere di far memoria, come ci ha ricordato Papa Francesco il 28 aprile scorso in Piazza San Marco perché fare memoria non significa restare fermi nel passato, ma illuminare il presente per aprirsi al futuro.

E in questo futuro c’è anche il destino dell’Europa, che fu sognata e fondata da uomini che conoscevano il prezzo della guerra e vollero costruire la pace: De Gasperi, Schuman, Adenauer. Oggi quell’Europa ha bisogno di coraggio, di rinnovamento, di visione. Non possiamo accettare che si chiuda nella burocrazia indifferente. Deve tornare ad essere una casa comune, capace di rispondere ai bisogni reali dei suoi cittadini e di parlare al mondo con una voce di pace e di giustizia.

Ai giovani, soprattutto, rivolgo un appello: siate custodi vigili della memoria. Studiate, ascoltate, interrogate il passato. E poi costruite il vostro presente con responsabilità, senza lasciarvi attrarre dalle scorciatoie dell’odio, del rancore o dell’indifferenza. Il 25 aprile è un giorno di rinascita e risurrezione.

Concludo allora con le parole che il Santo Padre ha rivolto proprio alla nostra città, parole che oggi assumono un significato ancora più profondo: 'Venezia, terra che fa fratelli'. Ecco la nostra missione. Ecco il nostro impegno.

Viva la Liberazione, viva la Repubblica, viva l’Italia, viva Sa Marco, viva Venezia!
***

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione