Il Premio Filippin 2025 al professor Giuseppe Lippi

Sarà il professor Giuseppe Lippi, presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Verona, a ricevere il Premio Filippin 2025, riconoscimento assegnato ogni due anni agli ex allievi che si sono distinti nel campo della cultura, della scienza e della società. Lippi, illustre accademico e ricercatore, ha frequentato gli Istituti Filippin di Pieve del Grappa diplomandosi nel 1986, e oggi figura tra i protagonisti della ricerca medica a livello internazionale.

A decidere l’assegnazione è stato il comitato degli ex allievi, presieduto da Angelo Boccato, insieme alla dirigenza dell’istituto. «Il professor Lippi è un modello di ispirazione per tutti coloro che si sono formati tra queste mura», ha commentato Boccato.

Durante l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, Lippi è stato chiamato a guidare la task force della Federazione Internazionale di Chimica Clinica e Medicina di Laboratorio, ruolo che ha confermato il suo rilievo scientifico a livello mondiale. Attualmente, il suo lavoro è focalizzato sulla diagnosi precoce di tumori e malattie cardiovascolari attraverso lo sviluppo di nuovi biomarcatori e test di laboratorio. «Prima si arriva alla diagnosi, più vite possiamo salvare», sottolinea il professore.

«Siamo orgogliosi che un nostro ex allievo sia oggi tra i riferimenti mondiali nella ricerca biomedica», ha affermato il dirigente scolastico Sileno Rampado, ricordando l’impegno del premiato anche nella formazione di giovani medici e ricercatori.

La cerimonia di consegna è in programma il 10 maggio alle ore 20 presso il campus del Filippin, al termine di un aperitivo di benvenuto in Sala De Marchi. A seguire, un talk show condotto dalla giornalista di Antenna 3 Anna De Roberto renderà omaggio alla carriera del professor Lippi.

Istituito nel 1997 dall’associazione “Ex Allievi Filippin”, il premio è stato conferito negli anni a figure di spicco del panorama imprenditoriale e sociale italiano come Riccardo Ripoli, Marco Boglione, Antonella Candiotto e Diego Carron.

L’evento si inserisce in un periodo particolarmente significativo per l’Istituto, che celebra il suo centenario con una mostra sull’architettura del campus, la pubblicazione di un volume storico a cura del giornalista Daniele Ferrazza e un convegno sul riuso dei beni ecclesiastici, organizzato in collaborazione con l’Università Iuav di Venezia, la Diocesi di Treviso e lo studio 593Studio.