Renato Gobbato, l’alpinista del “piano”: al cinema il documentario che ne racconta l’impresa

Il ritratto del celebre scalatore castellano arriva a Castelfranco il 13 e 14 maggio

Alessia Scarpa

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11.05.2025 - 09:00

Renato Gobbato, l’alpinista del “piano”: al cinema il documentario che ne racconta l’impresa

Arriva sul grande schermo il racconto appassionato di una vita vissuta in verticale. Si intitola Renato Gobbato, Bagnin il documentario dedicato a uno dei più forti alpinisti veneti del secondo Novecento, figura iconica dell’arrampicata e simbolo dell’“alpinismo di pianura”. L’opera sarà proiettata martedì 13 maggio alle ore 21 e in replica mercoledì 14 maggio alle 18 e alle 21 presso il Cinema Hesperia di via San Pio X a Castelfranco Veneto, città natale dell’alpinista. Il documentario – prodotto dal CAI di Castelfranco e firmato da Emanuele Confortin, giornalista e documentarista – è frutto di 18 mesi di ricerca e lavorazione, e rappresenta un omaggio non solo allo scalatore, ma anche all’epoca e al territorio che lo hanno forgiato. Dopo il suo esordio ufficiale al 73° Trento Film Festival, dove ha ricevuto attenzione e consensi, il film arriva per la prima volta al pubblico castellano, in quella terra dove Gobbato ha mosso i primi passi verso cime mai banali, anche quando erano solo metaforiche. Il viaggio narrativo si sposterà poi a Venezia il 15 maggio, città cui Gobbato era profondamente legato, soprattutto attraverso il Gruppo Rocciatori Gransi, e dove gli fu affibbiato il soprannome “Bagnin” – diventato emblema della sua figura fuori dagli schemi.

Arriva sul grande schermo il racconto appassionato di una vita vissuta in verticale. Si intitola "Renato Gobbato, Bagnin" il documentario dedicato a uno dei più forti alpinisti veneti del secondo Novecento, figura iconica dell’arrampicata e simbolo dell’“alpinismo di pianura”. L’opera sarà proiettata martedì 13 maggio alle ore 21 e in replica mercoledì 14 maggio alle 18 e alle 21 presso il Cinema Hesperia di via San Pio X a Castelfranco Veneto, città natale dell’alpinista.

Il documentario – prodotto dal CAI di Castelfranco e firmato da Emanuele Confortin, giornalista e documentarista – è frutto di 18 mesi di ricerca e lavorazione, e rappresenta un omaggio non solo allo scalatore, ma anche all’epoca e al territorio che lo hanno forgiato.

Dopo il suo esordio ufficiale al 73° Trento Film Festival, dove ha ricevuto attenzione e consensi, il film arriva per la prima volta al pubblico castellano, in quella terra dove Gobbato ha mosso i primi passi verso cime mai banali, anche quando erano solo metaforiche.

Il viaggio narrativo si sposterà poi a Venezia il 15 maggio, città cui Gobbato era profondamente legato, soprattutto attraverso il Gruppo Rocciatori Gransi, e dove gli fu affibbiato il soprannome “Bagnin” – diventato emblema della sua figura fuori dagli schemi.