Gardini contro Giordani: “La zona rossa è un atto di responsabilità, non di propaganda”

La deputata di Fratelli d’Italia replica al sindaco di Padova: “Chi vive all’Arcella vuole sicurezza, non polemiche. Giù le mani dal Prefetto”

Alessia Scarpa

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14.05.2025 - 09:08

Gardini contro Giordani: “La zona rossa è un atto di responsabilità, non di propaganda”

Elisabetta Gardini

La risposta non si è fatta attendere. Dopo la durissima presa di posizione del sindaco Sergio Giordani contro l’istituzione della nuova “zona rossa” nel quartiere Arcella, arriva la replica di Elisabetta Gardini, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, che difende con fermezza la scelta del Governo e del Prefetto. “Sono sinceramente colpita dalle parole del sindaco Giordani – esordisce Gardini –. Davvero si arriva a polemizzare con il Prefetto per un provvedimento che ha come unico obiettivo quello di aumentare la sicurezza? Davvero si preferisce difendere l’immagine, invece di affrontare i problemi reali che vivono ogni giorno le famiglie dell’Arcella?” Per la parlamentare, non si tratta affatto di una misura propagandistica, come denunciato da Giordani, bensì di un intervento doveroso. “Altro che propaganda: qui si parla di legalità, di decoro, di tutela delle persone perbene. Chi vive nei quartieri difficili chiede più controlli e più presenza dello Stato. Parlare di zona rossa non è uno sfregio: è riconoscere un problema e affrontarlo con coraggio, per ridare dignità a chi rispetta le regole”. Gardini punta il dito anche contro l’amministrazione comunale, accusata di non aver fatto abbastanza: “Il sindaco sostiene che i controlli si potevano fare comunque. E allora perché non li ha chiesti prima? Perché minimizzare invece di agire? Io sto dalla parte di chi invoca sicurezza, non di chi cerca scuse. Ringrazio il Prefetto per aver avuto il coraggio di ascoltare il territorio e di prendere una decisione concreta”. Il tono si fa ancora più netto nel finale: “Capisco che certi provvedimenti non siano graditi nei salotti del centrosinistra, ma io sto con chi ogni giorno ha paura a uscire di casa o a far giocare i figli sotto casa. A loro dobbiamo dare risposte, non slogan”.

“Sono sinceramente colpita dalle parole del sindaco Giordani – esordisce Gardini –. Davvero si arriva a polemizzare con il Prefetto per un provvedimento che ha come unico obiettivo quello di aumentare la sicurezza? Davvero si preferisce difendere l’immagine, invece di affrontare i problemi reali che vivono ogni giorno le famiglie dell’Arcella?”

Per la parlamentare, non si tratta affatto di una misura propagandistica, come denunciato da Giordani, bensì di un intervento doveroso. “Altro che propaganda: qui si parla di legalità, di decoro, di tutela delle persone perbene. Chi vive nei quartieri difficili chiede più controlli e più presenza dello Stato. Parlare di zona rossa non è uno sfregio: è riconoscere un problema e affrontarlo con coraggio, per ridare dignità a chi rispetta le regole”.

Gardini punta il dito anche contro l’amministrazione comunale, accusata di non aver fatto abbastanza: “Il sindaco sostiene che i controlli si potevano fare comunque. E allora perché non li ha chiesti prima? Perché minimizzare invece di agire? Io sto dalla parte di chi invoca sicurezza, non di chi cerca scuse. Ringrazio il Prefetto per aver avuto il coraggio di ascoltare il territorio e di prendere una decisione concreta”.

Il tono si fa ancora più netto nel finale: “Capisco che certi provvedimenti non siano graditi nei salotti del centrosinistra, ma io sto con chi ogni giorno ha paura a uscire di casa o a far giocare i figli sotto casa. A loro dobbiamo dare risposte, non slogan”.