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16.04.2025 - 12:00
Secondo i dati Istat, con 1,18 figli per donna, nel 2024, viene superato il minimo di 1,19 del 1995. I bambini nati sono circa 370mila.
Anche le famiglie si restringono sempre di più passando, in vent’anni, da 2,6 componenti agli attuali 2,2 (media 2023-2024).
Accanto alla riduzione della fecondità, aumenta anche l’età media del parto a 32,6 anni (+0,1 in decimi di anno sul 2023). In particolare, il Nord e il Centro registrano il valore più elevato, 32,7 e 33,0 anni, contro 32,3 anni nel Mezzogiorno.
Il primato della fecondità più elevata continua a essere detenuto dal Trentino-Alto Adige, con un numero medio di figli per donna pari a 1,39 nel 2024, comunque in diminuzione rispetto al 2023 (1,43). Seguono Sicilia e Campania. Si conferma all’ultimo posto la Sardegna con 0,91 figli per donna.
Cresce anche lo squilibrio tra popolazione in età attiva e non attiva.
Per incentivare la natalità, la legge di bilancio 2025 ha introdotto il Bonus nuovi nati. Destinato ai bambini nati o adottati a partire dal 2025, consiste in una tantum del valore di 1.000 euro da richiedere da uno dei due genitori entro 60 giorni dalla nascita del figlio o dalla data di ingresso del figlio adottivo.
La circolare INPS 14 aprile 2025, n. 76 fornisce le indicazioni per la presentazione delle domande.
Per poterne beneficiare, i richiedenti devono essere cittadini italiani, di uno Stato membro dell’Ue. Oppure essere in possesso del permesso di soggiorno oUE per soggiornanti di lungo periodo o essere titolati di permesso unico di lavoro.
Inoltre, è necessaria la residenza in Italia, che deve sussistere dalla nascita o adozione, alla data di presentazione della domanda.
Ai fini dell’accesso al Bonus nuovi nati, è necessario un ISEE non superiore a 40.000 euro annui, escludendo dal calcolo le erogazioni relative all’Assegno unico e universale (AUU).
Giulia Sciarrotta
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