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Tensioni in giunta

Zaia nel mirino del PD, Camani: “Grave atteggiamento da parte di un rappresentante istituzionale”

La capogruppo dem in Consiglio regionale, Vanessa Camani, accusa il governatore del Veneto di promuovere l’astensionismo in vista del referendum di giugno

La capogruppo del PD in Consiglio regionale, Vanessa Camani

La capogruppo del PD in Consiglio regionale, Vanessa Camani

Il Partito Democratico attacca duramente il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, per le sue dichiarazioni sull’astensione al prossimo referendum di giugno. A puntare il dito è la capogruppo del PD in Consiglio regionale, Vanessa Camani, che definisce “grave” la presa di posizione del governatore.

“È inaccettabile che un presidente di Regione, che ricopre un ruolo istituzionale, inviti apertamente i cittadini a disertare le urne”, afferma Camani. “Zaia ha sempre parlato di rispetto dei principi democratici e dei cittadini, soprattutto in occasione delle elezioni regionali. Oggi, invece, sembra rinnegare quei valori”.

Le critiche fanno seguito all'annuncio dello stesso Zaia, che ha dichiarato l’intenzione di non partecipare alla consultazione referendaria. Una scelta che, secondo la capogruppo dem, rappresenta un segnale sbagliato: “Centinaia di migliaia di persone hanno chiesto di essere ascoltate firmando i referendum. È un’espressione di partecipazione democratica, alla quale si può rispondere con un sì o con un no — ma non con il silenzio”.

Per Camani, il messaggio di Zaia è un vero e proprio “insulto” a chi ha promosso la consultazione e un segno di debolezza del fronte contrario ai quesiti referendari. “Chi invita all’astensione — conclude — dimostra di sapere di non avere la maggioranza nel Paese. Zaia si abbandona a un gioco di bassa speculazione politica, dimenticando il dovere di rispettare il suo ruolo istituzionale”.

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