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Autovelox
17.05.2025 - 13:15
Una sentenza destinata a far discutere e ad aprire nuovi scenari per milioni di automobilisti italiani: con l’ordinanza n. 12924/2025, la Corte di Cassazione ha stabilito che le multe elevate tramite autovelox non omologati sono da considerarsi nulle. Non solo: è illegittima anche la decurtazione dei punti dalla patente in questi casi.
La decisione, che smentisce apertamente la prassi finora adottata da molti Comuni e organi di polizia, si fonda su un principio chiaro: l’approvazione tecnica del dispositivo non è sufficiente. L’unica condizione che legittima l’utilizzo di un autovelox ai fini sanzionatori è la regolare omologazione ministeriale, che certifica il rispetto delle norme previste dal Codice della Strada.
Nel motivare la sentenza, i giudici della Cassazione hanno bocciato anche la circolare n. 995/2025 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che tentava di equiparare approvazione e omologazione. La Suprema Corte ha ribadito che le circolari amministrative non hanno valore di legge e non possono modificare l’interpretazione normativa in sede giudiziaria.
Tuttavia, resta ancora l’incertezza normativa. Dopo una bozza iniziale, il decreto del MIT che avrebbe dovuto fare chiarezza sull’omologazione degli autovelox è stato ritirato e non ha ancora visto la luce. Il vuoto normativo lascia spazio a interpretazioni contrastanti e potenziali contenziosi legali.
Chi ha ricevuto una multa da un dispositivo non omologato può presentare ricorso:
Entro 60 giorni al Prefetto, oppure
Entro 30 giorni al Giudice di Pace.
Per le sanzioni già pagate o con termini scaduti, purtroppo, non è possibile alcun rimborso o annullamento.
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