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Chioggia, polemica sul centro estivo: il Pd denuncia la soppressione di “Estate Junior”, il Comune smentisce e parla di riorganizzazione

Montanariello (Pd) accusa l’amministrazione di aver cancellato un servizio storico

Chioggia, polemica sul centro estivo: il Pd denuncia la soppressione di “Estate Junior”, il Comune smentisce e parla di riorganizzazione

Foto di repertorio

A Chioggia l’estate si annuncia calda non solo per il clima: è scontro politico sulla sorte del centro estivo comunale “Estate Junior”, attivo da oltre trent’anni. Il Partito Democratico accusa l’amministrazione comunale di aver soppresso il servizio, mentre la giunta replica parlando di un semplice cambio di modello organizzativo.

Secondo il consigliere comunale del Pd Jonatan Montanariello, la notizia dell’interruzione del servizio avrebbe colto di sorpresa centinaia di famiglie che, negli anni, avevano potuto contare su un presidio educativo e sociale di fondamentale importanza per i mesi di luglio e agosto. Il consigliere ha ricordato come “Estate Junior” coinvolgesse circa 350 bambini, tra cui molti minori con disabilità, per i quali era stato garantito un servizio di assistenza specifico, realizzato grazie alla collaborazione tra Comune e Ulss. Un modello, a suo dire, virtuoso, capace di contenere i costi pubblici e al contempo di offrire un servizio inclusivo e prezioso.

Montanariello ha parlato di un grave arretramento per Chioggia, sostenendo che la città, tra le prime in provincia per numero di minori coinvolti, avrebbe perso un punto di riferimento educativo e sociale. A suo avviso, questa scelta avrebbe avuto gravi ripercussioni sull’organizzazione familiare, sull’inclusione e sulla possibilità per molti genitori di conciliare lavoro e cura dei figli. Ha inoltre accusato l’amministrazione di aver dirottato fondi pubblici verso iniziative meno utili, a scapito di ciò che realmente servirebbe alla comunità. Per queste ragioni, ha annunciato una mobilitazione per chiedere il ripristino immediato del servizio.

Di tutt’altro avviso l’assessore ai servizi sociali Sandro Marangon, che ha respinto ogni accusa parlando di una riorganizzazione, e non di una cancellazione. L’assessore ha spiegato che in passato il centro estivo era gestito in collaborazione con l’associazione Arena Artis e che anche i bambini con disabilità accedevano a quel servizio, pagando direttamente l’associazione. Ora, ha chiarito, l’amministrazione ha deciso di lasciare maggiore libertà alle famiglie, che potranno scegliere tra le varie proposte presenti sul territorio. È previsto un contributo economico massimo di 100 euro, calcolato in base all’Isee, e l’Ulss continuerà a garantire l’assistenza degli operatori sociosanitari nei centri prescelti.

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