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Ex Telecom, la Fondazione di Venezia accende i riflettori sulla rinascita urbana

Il Comune apre al confronto

Ex Telecom, la Fondazione di Venezia accende i riflettori sulla rinascita urbana

Immagine di repertorio

Dopo aver archiviato con successo il disavanzo del distretto M9, la Fondazione di Venezia, guidata da Vincenzo Marinese, punta ora dritta su uno dei nodi urbanistici più delicati della città: il grande complesso dismesso dell’ex Telecom, tra via Meucci, via Pascoli e via Carducci. L’obiettivo? Innescare un processo di riqualificazione urbana capace di restituire dignità a un’area oggi segnata dal degrado.

 L’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin accoglie positivamente l’apertura.

Nel frattempo, anche l’Università Ca’ Foscari avrebbe effettuato un sopralluogo nelle zone ancora recuperabili del complesso, valutando la possibilità di installarvi spazi studio, oggi carenti nel vicino Parco Vega. L’ipotesi è ancora in fase esplorativa, ma potrebbe rafforzare ulteriormente il progetto di rilancio.

Mestre si ripensa: tra cultura, privati e progettazione urbana

L’idea della Fondazione di Venezia si inserisce in un ecosistema in trasformazione, dove pubblico e privato cominciano a parlare la stessa lingua: quella della rigenerazione urbana. Con l’M9 ormai consolidato, l’arrivo della Biennale a Forte Marghera e il potenziamento delle strutture espositive al Candiani, Mestre sembra finalmente al centro di un progetto coerente. L’ex Telecom potrebbe essere il prossimo tassello di questa visione.

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