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Fratelli d’Italia Vicenza punta sul commercio di qualità per difendere il centro storico

Fratelli d’Italia rilancia la proposta di un regolamento per valorizzare l’identità di Vicenza

Foto di repertorio dei negozi in centro a Vicenza, in Corso Palladio

Foto di repertorio dei negozi in centro a Vicenza, in Corso Palladio

Un commercio di qualità come baluardo contro il degrado urbano: è questa la linea rilanciata da Fratelli d’Italia Vicenza, che sollecita l’amministrazione Possamai a riprendere in mano il progetto di regolamento per qualificare l’offerta commerciale nel centro storico, iniziativa già discussa dalla precedente giunta.

Secondo Alessandro Benigno, presidente cittadino di Fratelli d’Italia, «un centro storico decoroso, vivibile e attrattivo si costruisce anche attraverso la qualità delle attività commerciali. Ogni esercizio curato rappresenta una sentinella contro il degrado». La proposta è chiara: adottare un regolamento che innalzi gli standard qualitativi, valorizzando così l’identità di Vicenza, riconosciuta come patrimonio Unesco.

Il regolamento, spiega il partito, dovrebbe essere condiviso con le categorie economiche e definire criteri precisi per le attività ammesse nel centro e nelle zone limitrofe. L’obiettivo è duplice: contrastare l’impoverimento urbano e rilanciare il centro storico come polo attrattivo per cittadini e turisti, selezionando attività commerciali compatibili con la vocazione culturale e storica della città.

Loredana Zezza, dirigente cittadina di Fratelli d’Italia e consigliere di quartiere, sottolinea come le misure proposte rispondano a esigenze concrete di turisti, famiglie e residenti, senza discriminazioni rispetto alle offerte etniche, ma basandosi su criteri condivisi per una città ordinata, sicura e accogliente. Il regolamento, afferma, potrà avere un impatto positivo anche su aree problematiche come Viale Milano e il Quadrilatero, riducendo fenomeni di marginalità sociale.

Benigno conclude con un appello alla politica: «La qualità urbana si costruisce anche così. Non sarà la soluzione di tutti i problemi, ma un commercio di qualità può diventare presidio civile e deterrente contro il degrado. Serve visione e coraggio politico. Noi siamo pronti al confronto, ma chiediamo risposte chiare all’amministrazione».

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