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L'incontro a Treviso: il futuro del turismo è virtuale, con l'AI c'è un nuovo modo di viaggiare

Esperienze immersive, avatar, e nuovi scenari digitali

L'incontro a Treviso: il futuro del turismo è virtuale, con l'AI c'è un nuovo modo di viaggiare

Foto di repertorio

Il turismo non è più solo valigie, guide cartacee e alberghi fisici: oggi il viaggio inizia (e si trasforma) sullo schermo. Se ne è parlato in un partecipato seminario organizzato da Federalberghi-Confcommercio e Fondazione Marca Treviso, al Palazzo del Terziario, con la presenza del docente e consulente Damiano De Marchi, esperto di e-tourism e autore di un testo diventato punto di riferimento per chi opera nel settore.

Secondo De Marchi, per il territorio trevigiano – in crescita costante in termini di presenze turistiche – il futuro passa dalla virtualizzazione del prodotto turistico: significa andare oltre la semplice prenotazione online o le recensioni, già standard da anni, e proporre esperienze immersive che coinvolgano il visitatore anche a distanza.

Camere con viste virtuali personalizzabili, tour nei borghi e nei musei con visori VR, ricostruzioni digitali di paesaggi e opere d’arte: la sfida, per chi lavora nell’ospitalità, è trasformare ogni viaggio in un racconto interattivo, capace di attrarre un turista sempre più digitale, informato e protagonista del proprio tempo.

Uno sguardo che incrocia anche le ambizioni lavorative delle nuove generazioni: Giacomo Pace, 21 anni, studente del corso di laurea in commercio estero con indirizzo “E-tourism” a Ca’ Foscari Treviso, racconta: “Ho scelto questo percorso per capire come la tecnologia sta cambiando il turismo e il modo in cui si comunica una città come Venezia”.

Con il supporto dell’intelligenza artificiale, della realtà aumentata e della comunicazione visuale, il turismo evolve verso un modello ibrido, tra fisico e virtuale.

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