Qualità della vita a Verona: eccellente per anziani e giovani, meno per i bambini

Secondo Il Sole 24 Ore, la provincia scaligera si distingue per il benessere degli over 65

Stefano Gabbiano

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26.05.2025 - 14:15

Qualità della vita a Verona: eccellente per anziani e giovani, meno per i bambini

Foto di repertorio

Verona conferma un profilo di provincia particolarmente adatta a garantire una buona qualità della vita agli anziani e ai giovani, ma mostra qualche difficoltà nel garantire le stesse condizioni ai bambini. Lo evidenzia la quinta edizione delle classifiche pubblicate da Il Sole 24 Ore, che analizza il benessere suddiviso per fasce di età. Nella graduatoria 2025, Verona si colloca al sesto posto per gli over 65, al 19° tra i giovani e al 41° per la qualità della vita dei bambini. Rispetto allo scorso anno, i posizionamenti sono cambiati anche a causa di una variazione nei parametri valutati, passati da 12 a 15 indicatori. Nel 2024 Verona era 10ª per gli anziani, 12ª per i bambini e 15ª per i giovani. Nella fascia degli anziani, Verona si posiziona come seconda provincia veneta dietro solo a Treviso, seconda in Italia. La provincia eccelle in aspetti come la speranza di vita dopo i 65 anni, l’accesso ai servizi sociali comunali e la presenza di orti urbani, simbolo di attenzione al benessere attivo. Un punto critico riguarda invece l’esposizione degli anziani all’inquinamento acustico. Tra i giovani, Verona si distingue positivamente soprattutto per la stabilità lavorativa: il tasso di disoccupazione giovanile è circa la metà della media nazionale, con un’alta percentuale di contratti a tempo indeterminato. Inoltre, il protagonismo giovanile nella politica locale è significativo, con molti eletti sotto i 40 anni. Tuttavia, sono evidenziati margini di miglioramento su temi come il costo degli affitti, la sicurezza percepita e l’incidentalità stradale notturna. La situazione più critica emerge nel segmento dedicato ai bambini, con un 41° posto in Italia, anche se comunque non il peggiore in Veneto. Pur registrando buoni livelli di istruzione e una bassa incidenza di reati contro i minori, la provincia soffre per la scarsa quantità di progetti educativi finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Positivo è invece l’accesso a pediatri e attività sportive per i più piccoli.

Verona conferma un profilo di provincia particolarmente adatta a garantire una buona qualità della vita agli anziani e ai giovani, ma mostra qualche difficoltà nel garantire le stesse condizioni ai bambini. Lo evidenzia la quinta edizione delle classifiche pubblicate da Il Sole 24 Ore, che analizza il benessere suddiviso per fasce di età. Nella graduatoria 2025, Verona si colloca al sesto posto per gli over 65, al 19° tra i giovani e al 41° per la qualità della vita dei bambini.

Rispetto allo scorso anno, i posizionamenti sono cambiati anche a causa di una variazione nei parametri valutati, passati da 12 a 15 indicatori. Nel 2024 Verona era 10ª per gli anziani, 12ª per i bambini e 15ª per i giovani.

Nella fascia degli anziani, Verona si posiziona come seconda provincia veneta dietro solo a Treviso, seconda in Italia. La provincia eccelle in aspetti come la speranza di vita dopo i 65 anni, l’accesso ai servizi sociali comunali e la presenza di orti urbani, simbolo di attenzione al benessere attivo. Un punto critico riguarda invece l’esposizione degli anziani all’inquinamento acustico.

Tra i giovani, Verona si distingue positivamente soprattutto per la stabilità lavorativa: il tasso di disoccupazione giovanile è circa la metà della media nazionale, con un’alta percentuale di contratti a tempo indeterminato. Inoltre, il protagonismo giovanile nella politica locale è significativo, con molti eletti sotto i 40 anni. Tuttavia, sono evidenziati margini di miglioramento su temi come il costo degli affitti, la sicurezza percepita e l’incidentalità stradale notturna.

La situazione più critica emerge nel segmento dedicato ai bambini, con un 41° posto in Italia, anche se comunque non il peggiore in Veneto. Pur registrando buoni livelli di istruzione e una bassa incidenza di reati contro i minori, la provincia soffre per la scarsa quantità di progetti educativi finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Positivo è invece l’accesso a pediatri e attività sportive per i più piccoli.