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Iov compie vent'anni

Vent’anni di IOV, Padova celebra l’eccellenza oncologica veneta

Zaia: un percorso tra innovazione e umanizzazione, dove la ricerca è al servizio dei pazienti

Vent’anni di IOV, Padova celebra l’eccellenza oncologica veneta

Foto di repertorio

Venti anni di impegno nella lotta contro il cancro, vent’anni in cui la ricerca e l’assistenza si sono intrecciate per costruire un modello d’eccellenza sanitaria. L’Istituto Oncologico Veneto (IOV) ha celebrato oggi il proprio ventesimo anniversario con una cerimonia ufficiale a Padova, alla presenza del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, della direttrice generale Giuseppina Bonavina e di numerosi rappresentanti istituzionali.

Nel suo intervento, il governatore ha evidenziato come i numeri dello IOV siano la dimostrazione concreta dell’alto livello raggiunto: oltre 7 mila pazienti curati ogni anno, 6.800 interventi chirurgici, 58 mila sedute di chemioterapia e 50 mila trattamenti radioterapici. Ha sottolineato che l’istituto rappresenta una delle eccellenze sanitarie regionali, capace di coniugare innovazione scientifica, attenzione alla persona e risposte efficaci ai bisogni dei malati oncologici.

Zaia ha ricordato che lo IOV è nato come progetto delle Ulss, ma si è trasformato nel tempo in un punto di riferimento nazionale, grazie al riconoscimento come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e all’adozione di protocolli e percorsi assistenziali (PDTA) tra i più avanzati a livello italiano.

Ha poi ricostruito le tappe principali dello sviluppo dell’istituto: dall’apertura della sede al Busonera nel 2006, all’attivazione dei laboratori nella Torre della Ricerca nel 2015, fino alle sedi di Castelfranco Veneto (2017) e di Schiavonia per la Radioterapia (2018). Secondo Zaia, si tratta di un percorso di successi continui che ha permesso di estendere la presenza dell’Istituto sul territorio e di rafforzarne la struttura organizzativa.

Il presidente ha voluto ringraziare pubblicamente tutto il personale dello IOV per aver contribuito alla crescita di una realtà diventata un pilastro della rete sanitaria regionale. Ha inoltre ribadito che, nel campo della sanità, è fondamentale non abbassare mai la guardia e non accontentarsi dei risultati già ottenuti, ma continuare ad alzare l’asticella.

Ha fatto riferimento ai più recenti progressi della medicina oncologica, come i farmaci monoclonali personalizzati sulla base del profilo genetico dei pazienti, e all’introduzione dell’intelligenza artificiale nell’interpretazione delle immagini diagnostiche, in particolare nelle nuove mammografie. Secondo Zaia, tutto questo dimostra che l’impegno per una sanità più precisa e accessibile deve proseguire, con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno.

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