Scontro sulle bandiere in Consiglio Regionale del Veneto

Protesta dell’opposizione contro le atrocità a Gaza con la bandiera palestinese, la Lega e Fratelli d’Italia condannano l’episodio come provocazione ideologica

Adamo Chiesa

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27.05.2025 - 16:55

Joe Formaggio risponde a Elena Ostanel

In un acceso confronto avvenuto oggi in Consiglio Regionale del Veneto, l’opposizione ha manifestato contro le violenze che devastano Gaza, esponendo la bandiera palestinese e cartelli con il numero delle vittime civili, tra cui migliaia di bambini. La consigliera Elena Ostanel, di Veneto che Vogliamo, ha espresso il proprio dolore per il dramma umanitario e la frustrazione di fronte alla mancanza di umanità nella politica. A rispondere duramente è stato Joe Formaggio, consigliere di Fratelli d’Italia-Giorgia Meloni, che ha definito l’esposizione delle bandiere palestinese e arcobaleno come un gesto “grave e inaccettabile”, accusando l’opposizione di trasformare l’istituzione in un “palco per la propaganda ideologica”. Formaggio ha ribadito che in aula devono esserci solo le bandiere italiana e veneta, definendo i simboli esposti “strumentali” e legati a “conflitti e ambiguità ideologiche”. Il consigliere di destra ha inoltre chiesto un richiamo ufficiale da parte del Presidente del Consiglio verso i colleghi dell’opposizione, sottolineando il dovere di rappresentare i cittadini veneti e non di fare “attivismo da corteo”.

A rispondere duramente è stato Joe Formaggio, consigliere di Fratelli d’Italia-Giorgia Meloni, che ha definito l’esposizione delle bandiere palestinese e arcobaleno come un gesto “grave e inaccettabile”, accusando l’opposizione di trasformare l’istituzione in un “palco per la propaganda ideologica”. Formaggio ha ribadito che in aula devono esserci solo le bandiere italiana e veneta, definendo i simboli esposti “strumentali” e legati a “conflitti e ambiguità ideologiche”.

Il consigliere di destra ha inoltre chiesto un richiamo ufficiale da parte del Presidente del Consiglio verso i colleghi dell’opposizione, sottolineando il dovere di rappresentare i cittadini veneti e non di fare “attivismo da corteo”.