Zanella contro la legge veneta: “Una proposta scellerata che devasta il paesaggio”

La capogruppo di AVS alla Camera lancia l’allarme sul disegno di legge del Consiglio regionale del Veneto che apre le strade silvo-pastorali ai cacciatori

Adamo Chiesa

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31.05.2025 - 15:15

Luana Zanella, Capogruppo di AVS

“Fermate la legge regionale del Veneto, è uno scempio”. Con parole dure, la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella, denuncia il contenuto della proposta legislativa avanzata dal Consiglio regionale veneto, che prevede significative modifiche all’accesso delle strade silvo-pastorali. Zanella ha presentato un’interrogazione parlamentare indirizzata ai ministri dell’Ambiente e della Cultura, sottolineando come le modifiche normative prospettate violino le disposizioni inderogabili del Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. n. 42/2004). Il provvedimento, infatti, consentirebbe il transito dei mezzi motorizzati impiegati per i piani di contenimento della fauna selvatica – cinghiali in particolare – lungo sentieri montani, strade interpoderali e zone boscate finora chiuse al traffico privato. “Il disegno di legge – spiega Zanella – normalizzerebbe di fatto l’accesso dei cacciatori con licenza, stimati in oltre 28.500 persone, a viabilità delicata dal punto di vista ambientale, finora interdetta per preservarne l’integrità. Un impatto devastante sul territorio, in spregio ai principi costituzionali di tutela del paesaggio e della biodiversità”. La deputata chiede al Governo di intervenire sollevando un conflitto di attribuzione tra Stato e Regione presso la Corte costituzionale qualora la norma venisse approvata. Contro la proposta si sono mobilitate anche undici associazioni ambientaliste, che in pochi giorni hanno raccolto migliaia di firme. Denunciano una minaccia concreta alla salvaguardia degli ecosistemi montani e ai beni paesaggistici, già sottoposti a forti pressioni. “Si tratta – conclude Zanella – di una scelta insostenibile, che sacrifica la protezione ambientale a interessi di parte. Una proposta scellerata che deve essere fermata prima che provochi danni irreparabili”.

Zanella ha presentato un’interrogazione parlamentare indirizzata ai ministri dell’Ambiente e della Cultura, sottolineando come le modifiche normative prospettate violino le disposizioni inderogabili del Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. n. 42/2004). Il provvedimento, infatti, consentirebbe il transito dei mezzi motorizzati impiegati per i piani di contenimento della fauna selvatica – cinghiali in particolare – lungo sentieri montani, strade interpoderali e zone boscate finora chiuse al traffico privato.

“Il disegno di legge – spiega Zanella – normalizzerebbe di fatto l’accesso dei cacciatori con licenza, stimati in oltre 28.500 persone, a viabilità delicata dal punto di vista ambientale, finora interdetta per preservarne l’integrità. Un impatto devastante sul territorio, in spregio ai principi costituzionali di tutela del paesaggio e della biodiversità”.

La deputata chiede al Governo di intervenire sollevando un conflitto di attribuzione tra Stato e Regione presso la Corte costituzionale qualora la norma venisse approvata.

Contro la proposta si sono mobilitate anche undici associazioni ambientaliste, che in pochi giorni hanno raccolto migliaia di firme. Denunciano una minaccia concreta alla salvaguardia degli ecosistemi montani e ai beni paesaggistici, già sottoposti a forti pressioni.

“Si tratta – conclude Zanella – di una scelta insostenibile, che sacrifica la protezione ambientale a interessi di parte. Una proposta scellerata che deve essere fermata prima che provochi danni irreparabili”.