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Legalità e minori

Imputabilità penale a 12 anni: Luana Zanella attacca la proposta di legge leghista

La capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera denuncia la “furia penalista” del governo: “Non è così che si salvano le donne dalla violenza, serve prevenzione, non carcere per i ragazzini”

Luana Zanella, Capogruppo di AVS

Luana Zanella, Capogruppo di AVS

“Basta con questa furia penalista! Non serve a salvare la vita delle donne, né a proteggere la società. Serve prevenzione, educazione, e politiche sociali efficaci, non celle per adolescenti”. È il duro commento di Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, intervenuta oggi sul dibattito sollevato da un’intervista della senatrice leghista Giulia Bongiorno, favorevole ad abbassare a 12 anni l’età dell’imputabilità penale.

Zanella ha espresso profonda preoccupazione per una deriva autoritaria che, a suo avviso, non offre alcuna risposta concreta al fenomeno della violenza di genere. “La proposta – ha dichiarato – fa impallidire persino il decreto Caivano, che già prevede il carcere per minorenni e che ogni giorno manda ragazzini dietro le sbarre, spesso insieme agli adulti”.

Per la deputata ecologista, l’inasprimento delle pene non rappresenta un vero deterrente contro il femminicidio. “La destra – ha aggiunto – continua a rincorrere una logica emergenziale che abbandona le donne a se stesse, senza uno straccio di misura preventiva. Vale per la violenza di genere, come per tante altre aree sociali colpite dall’assenza dello Stato”.

Zanella ha infine definito “micidiale” il nuovo decreto sicurezza, accusando il governo di rispondere ai problemi complessi con una “repressione cieca” che rischia solo di aggravare le disuguaglianze e di criminalizzare precocemente i giovani.

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