Verona celebra la Pentecoste con il suono antico delle sue campane

Dalla Torre dei Lamberti al Duomo, il centro storico si anima con i rintocchi manuali secondo la tradizione "alla veronese"

Alessia Scarpa

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05.06.2025 - 11:25

Verona celebra la Pentecoste con il suono antico delle sue campane

Foto di repertorio

Un sabato sera carico di suggestione e memoria: per la vigilia di Pentecoste, le campane delle principali chiese di Verona torneranno a suonare come secoli fa, secondo lo storico metodo “alla veronese”. È la 14ª edizione dell’iniziativa Campane di Pentecoste, promossa dalla Scuola Campanaria Verona APS con il patrocinio del Comune e in collaborazione con la Diocesi e varie associazioni culturali locali. La manifestazione – diventata ormai un appuntamento fisso per appassionati e cittadini – punta a valorizzare uno dei patrimoni musicali più rari e preziosi d’Italia: quello dei concerti campanari veronesi, noti per la loro qualità sonora e rilevanza storica. Il programma prevede una sequenza accurata di esecuzioni manuali, che prenderanno il via alle 18.00 dalla Torre dei Lamberti, per poi estendersi alle chiese del centro: San Nazaro e Celso, San Nicolò all’Arena, San Tomaso Cantuariense, Sant’Eufemia, Sant’Anastasia, San Giorgio in Braida, il Duomo di Santa Maria Assunta e infine San Zeno Maggiore, dove il concerto accompagnerà la veglia diocesana. A rendere unico l’evento è l’impiego del sistema tradizionale “alla veronese”, nato nel 1776 proprio nella chiesa di San Giorgio in Braida. Le campane, azionate manualmente, ruotano su se stesse a 360 gradi generando rintocchi cadenzati che, nelle combinazioni più complesse, creano vere e proprie composizioni musicali. È un’arte raffinata, tramandata nei secoli e oggi custodita con passione anche da giovani suonatori. Le uniche eccezioni all’esecuzione manuale saranno le campane della Torre dei Lamberti, azionate elettricamente ma comunque parte integrante del tessuto sonoro cittadino. Tra queste spiccano la “Marangona” e il “Rengo”, campane storiche che hanno scandito nei secoli i momenti civici più significativi della vita veronese.

La manifestazione – diventata ormai un appuntamento fisso per appassionati e cittadini – punta a valorizzare uno dei patrimoni musicali più rari e preziosi d’Italia: quello dei concerti campanari veronesi, noti per la loro qualità sonora e rilevanza storica.

Il programma prevede una sequenza accurata di esecuzioni manuali, che prenderanno il via alle 18.00 dalla Torre dei Lamberti, per poi estendersi alle chiese del centro: San Nazaro e Celso, San Nicolò all’Arena, San Tomaso Cantuariense, Sant’Eufemia, Sant’Anastasia, San Giorgio in Braida, il Duomo di Santa Maria Assunta e infine San Zeno Maggiore, dove il concerto accompagnerà la veglia diocesana.

A rendere unico l’evento è l’impiego del sistema tradizionale “alla veronese”, nato nel 1776 proprio nella chiesa di San Giorgio in Braida. Le campane, azionate manualmente, ruotano su se stesse a 360 gradi generando rintocchi cadenzati che, nelle combinazioni più complesse, creano vere e proprie composizioni musicali. È un’arte raffinata, tramandata nei secoli e oggi custodita con passione anche da giovani suonatori.

Le uniche eccezioni all’esecuzione manuale saranno le campane della Torre dei Lamberti, azionate elettricamente ma comunque parte integrante del tessuto sonoro cittadino. Tra queste spiccano la “Marangona” e il “Rengo”, campane storiche che hanno scandito nei secoli i momenti civici più significativi della vita veronese.