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Ahmed e Abdullah, rinascere a Padova: due bambini di Gaza curati grazie alla solidarietà

Accolti dall’associazione "Padova abbraccia i bambini", i due piccoli sono seguiti all’Ospedale di Padova

pronto soccorso padova

Ospedale di Padova

Due nomi, due volti, due storie che arrivano dalla Striscia di Gaza e oggi parlano di speranza: Ahmed, sei anni, e Abdullah, dieci, sono in cura a Padova grazie al progetto umanitario dell’associazione “Padova abbraccia i bambini Odv”, realtà di volontariato impegnata ad accogliere bambini colpiti dalla guerra.

Dallo scorso febbraio, l’associazione ospita famiglie palestinesi fuggite dal conflitto, coprendo interamente le spese di alloggio, assistenza sanitaria e supporto psicologico. Un’iniziativa resa possibile da una rete di solidarietà locale che abbraccia cittadini, professionisti e istituzioni sanitarie.

Ahmed, ustionato dalla guerra, torna a sorridere

Il primo ad arrivare a Padova, il 14 febbraio, è stato Ahmed, un bimbo di sei anni gravemente ustionato: il 40% del suo corpo era coperto da ferite di guerra. È stato affidato alle cure del reparto di chirurgia plastica dell’Azienda Ospedaliera, guidato dal professor Franco Bassetto.

Con lui, anche la madre e i fratellini gemelli di 4 anni, Mohammed e Masak. Il padre e due sorelle più grandi sono rimasti a Gaza. Oggi, nonostante le cicatrici, Ahmed frequenta la scuola, affronta le cure con coraggio e ha ritrovato il sorriso.

Abdullah, leucemia e un viaggio lungo 24 ore

Tre mesi dopo, il 14 maggio, è stato il turno di Abdullah, 10 anni, malato di leucemia, per cui nella sua città – Deir al Balah – non era possibile ricevere cure adeguate. Il piccolo è arrivato a Padova con la madre Iman e la sorellina Qamar, nata da appena sei mesi.

Il viaggio è stato lungo e doloroso, non solo per la distanza, ma per il peso degli affetti lasciati indietro: il padre e due fratelli, di 8 e 12 anni. Ora Abdullah è in cura presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica diretto dalla professoressa Alessandra Biffi. Le terapie sono iniziate subito, con l’obiettivo di dargli una nuova possibilità.

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