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Venerdì nero per i trasporti: sciopero generale di 24 ore

Coinvolti anche aeroporti e porti

Venerdì nero per i trasporti: sciopero generale di 24 ore paralizza treni, bus, tram e vaporetti

Foto di repertorio

Un nuovo venerdì di caos si profila all’orizzonte per il sistema dei trasporti pubblici nazionali. Per la giornata del 20 giugno 2025, i sindacati di base Cub, Sgb e Usb hanno indetto uno sciopero di 24 ore che metterà a dura prova la mobilità di pendolari e viaggiatori. A rischio ci sono treni, autobus, tram e vaporetti, con forti ripercussioni anche sul traffico aereo e portuale.

Il blocco interesserà l’intero arco della giornata, ma con orari differenziati a seconda del settore e dell’azienda coinvolta. A Venezia, ad esempio, il gestore Avm/Actv ha annunciato che l’agitazione colpirà il trasporto pubblico su rotaia, su strada e via acqua, con interruzioni previste dalle 00:00 alle 23:59. Restano garantite le fasce di tutela nelle ore di punta mattutine (6-9) e pomeridiane (16:30-19:30), mentre alcuni servizi minimi saranno riservati ai possessori della tessera Venezia Unica, previa prenotazione obbligatoria.

Non si fermano solo i mezzi pubblici locali: anche il personale dei parcheggi, del People Mover e dei servizi ausiliari sarà coinvolto, alimentando il rischio di un blocco totale.

Per il comparto ferroviario, le agitazioni prenderanno il via già alle 21 del 19 giugno e dureranno fino alle 20:59 del giorno seguente, secondo quanto annunciato dai sindacati. Non è ancora arrivata una comunicazione ufficiale da Trenitalia, ma le indiscrezioni confermano una forte adesione al blocco.

Parimenti, il settore aeroportuale sarà paralizzato da uno sciopero della stessa durata, con possibili ritardi e cancellazioni che metteranno a dura prova i passeggeri in partenza o arrivo.

Le ragioni alla base della protesta sono molteplici e complesse. I sindacati denunciano con forza la guerra in Palestina e la fornitura di armi ad Israele, la mancanza di politiche sociali adeguate, lo sfruttamento e la precarietà sul lavoro, il contenimento delle retribuzioni e la necessità di una seria riforma degli ammortizzatori sociali. A queste si aggiungono le richieste di una politica industriale più lungimirante, la critica verso le nuove leggi che reprimono il dissenso e una dura condanna delle morti sul lavoro, con un appello a maggior tutela della salute e sicurezza nei luoghi di impiego.

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