Festival Opera Prima: a Rovigo la ventunesima edizione del laboratorio internazionale di talenti e innovazione teatrale

Il Festival Opera Prima torna a Rovigo dal 11 al 15 giugno, un evento che da trent’anni valorizza l’inedito e promuove inclusione, libertà espressiva e sperimentazione culturale

Adamo Chiesa

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10.06.2025 - 16:42

Il Governatore Luca Zaia

Parte domani a Rovigo la XXI edizione del Festival Opera Prima, manifestazione ideata nel 1994 dal Teatro del Lemming che si conferma una delle rassegne culturali più vivaci e coraggiose del Veneto, con particolare attenzione al territorio polesano. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha definito il festival “una fucina di talenti e di linguaggi per il teatro del futuro”, sottolineandone il valore come laboratorio internazionale dove le nuove generazioni artistiche trovano spazio per esprimersi, confrontarsi e contribuire a scrivere il futuro della scena teatrale. Oltre a ospitare artisti provenienti da Argentina, Iraq, Stati Uniti, Svezia e dall’Italia, la manifestazione propone quest’anno quasi esclusivamente opere inedite, rafforzando la sua vocazione a valorizzare l’alterità e le visioni spesso marginali nel circuito teatrale tradizionale. Zaia ha evidenziato l’importanza culturale e sociale del festival, che promuove inclusione, consapevolezza e pensiero critico. “È un gesto importante, che fa del Veneto un luogo dove l’arte si rinnova e trova nuove strade”, ha dichiarato il presidente, ringraziando organizzatori e artisti per il loro impegno nel sostenere un evento che, da oltre trent’anni, rende Rovigo un punto di riferimento per la sperimentazione scenica e la libertà creativa.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha definito il festival “una fucina di talenti e di linguaggi per il teatro del futuro”, sottolineandone il valore come laboratorio internazionale dove le nuove generazioni artistiche trovano spazio per esprimersi, confrontarsi e contribuire a scrivere il futuro della scena teatrale.

Oltre a ospitare artisti provenienti da Argentina, Iraq, Stati Uniti, Svezia e dall’Italia, la manifestazione propone quest’anno quasi esclusivamente opere inedite, rafforzando la sua vocazione a valorizzare l’alterità e le visioni spesso marginali nel circuito teatrale tradizionale.

Zaia ha evidenziato l’importanza culturale e sociale del festival, che promuove inclusione, consapevolezza e pensiero critico. “È un gesto importante, che fa del Veneto un luogo dove l’arte si rinnova e trova nuove strade”, ha dichiarato il presidente, ringraziando organizzatori e artisti per il loro impegno nel sostenere un evento che, da oltre trent’anni, rende Rovigo un punto di riferimento per la sperimentazione scenica e la libertà creativa.