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Riorganizzazione delle Unioni Montane in provincia di Belluno, avviato il piano per la riduzione da nove a cinque degli enti territoriali

L’assessore regionale Calzavara e i rappresentanti bellunesi discutono a Palazzo Piloni la road map per il riordino, con l’obiettivo di rafforzare e modernizzare le Unioni Montane entro la fine della legislatura

Adamo Chiesa

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redazione@lapiazzaweb.it

12.06.2025 - 16:26

Foto dell'incontro

Si è svolto oggi a Palazzo Piloni un incontro strategico tra l’assessore regionale agli Enti Locali Francesco Calzavara, il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, il consigliere delegato Alberto Peterle e i rappresentanti degli enti territoriali coinvolti nel piano di riordino delle Unioni Montane. Il progetto, presentato a fine maggio, mira a ridefinire l’assetto delle Unioni Montane nel territorio bellunese, passando dalle attuali nove strutture a cinque. La discussione ha riguardato la definizione della road map che, entro il termine della legislatura regionale, porterà all’approvazione del nuovo sistema. L’accordo di massima interessa quattro Unioni Montane — Feltrina, Agordina, Valbelluna (con l’inserimento del Comune di Belluno), e Cadore-Longaronese-Zoldo (a cui si unirà l’Alpago con il Comune di Ponte nelle Alpi). Particolare attenzione sarà dedicata al territorio del Cadore-Comelico-Valboite, coinvolto in un processo più complesso che porterà alla creazione dell’Unione Montana dell’Alto Bellunese. L’assessore Calzavara ha evidenziato l’importanza degli approfondimenti e degli incontri sul territorio che si terranno nelle prossime settimane, con l’obiettivo di sottoscrivere tutte le nuove convenzioni entro metà luglio. Questo passaggio è fondamentale anche per l’avvio dei bandi che garantiranno alle Unioni Montane risorse economiche aggiuntive. Dal canto suo, il presidente Padrin ha sottolineato come il piano regionale rappresenti un’opportunità significativa di adeguamento e modernizzazione del sistema delle Unioni Montane. I rappresentanti locali hanno portato all’attenzione le criticità esistenti, in particolare la storica carenza di personale degli enti. Il ridisegno non sarà solo una variazione territoriale, ma un momento cruciale per dotare le Unioni di nuovi valori e strumenti, con una gestione strategica orientata allo sviluppo del territorio bellunese.

La discussione ha riguardato la definizione della road map che, entro il termine della legislatura regionale, porterà all’approvazione del nuovo sistema. L’accordo di massima interessa quattro Unioni Montane — Feltrina, Agordina, Valbelluna (con l’inserimento del Comune di Belluno), e Cadore-Longaronese-Zoldo (a cui si unirà l’Alpago con il Comune di Ponte nelle Alpi). Particolare attenzione sarà dedicata al territorio del Cadore-Comelico-Valboite, coinvolto in un processo più complesso che porterà alla creazione dell’Unione Montana dell’Alto Bellunese.

L’assessore Calzavara ha evidenziato l’importanza degli approfondimenti e degli incontri sul territorio che si terranno nelle prossime settimane, con l’obiettivo di sottoscrivere tutte le nuove convenzioni entro metà luglio. Questo passaggio è fondamentale anche per l’avvio dei bandi che garantiranno alle Unioni Montane risorse economiche aggiuntive.

Dal canto suo, il presidente Padrin ha sottolineato come il piano regionale rappresenti un’opportunità significativa di adeguamento e modernizzazione del sistema delle Unioni Montane. I rappresentanti locali hanno portato all’attenzione le criticità esistenti, in particolare la storica carenza di personale degli enti. Il ridisegno non sarà solo una variazione territoriale, ma un momento cruciale per dotare le Unioni di nuovi valori e strumenti, con una gestione strategica orientata allo sviluppo del territorio bellunese.