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Dai sequestri alla solidarietà: mille capi contraffatti donati all’Opera della Provvidenza

Abiti sequestrati, privati dei marchi contraffatti, devoluti alla struttura che accoglie disabili e anziani

Dai sequestri alla solidarietà: mille capi contraffatti donati all’Opera della Provvidenza

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Un’operazione che unisce legalità e solidarietà. La Guardia di Finanza di Padova ha consegnato all’Opera della Provvidenza Sant’Antonio (OPSA) di Sarmeola di Rubano circa mille capi di abbigliamento originariamente sequestrati perché contraffatti. Prima della donazione, tutti i capi sono stati ripuliti da loghi e marchi falsificati, trasformandosi così in una risorsa utile per chi ha più bisogno.

L’iniziativa nasce a seguito di un’indagine della Compagnia di Cittadella, che nei mesi scorsi aveva smantellato un vero e proprio laboratorio del falso a Brescia, sequestrando migliaia di articoli contraffatti ispirati a oltre 30 marchi della moda di lusso, insieme a macchinari per la produzione.

Un gesto concreto per chi è più fragile

La destinazione finale di questi indumenti è l’OPSA, una realtà di riferimento nella provincia di Padova, guidata da Don Roberto Ravazzolo, che accoglie e assiste quotidianamente circa 600 ospiti tra persone con disabilità fisiche e intellettive, anziani e pazienti affetti da decadimento cognitivo. Accreditata dalla Regione Veneto e operativa sotto l’ULSS 6 Euganea, l’Opera è un presidio fondamentale di inclusione e cura.

Legalità con vocazione sociale

Questa donazione, oltre a rappresentare il risultato tangibile di una efficace attività di polizia giudiziaria volta a colpire il mercato del falso, evidenzia il volto umano della Guardia di Finanza.
"È un modo per restituire alla comunità ciò che era frutto di un illecito", spiegano fonti del Comando padovano, sottolineando l’impegno delle Fiamme Gialle nel coniugare legalità e responsabilità sociale.

Dall’illegalità al bene comune

Non è la prima volta che la Guardia di Finanza trasforma materiali sequestrati in strumenti di solidarietà, ma ogni iniziativa di questo tipo rafforza il legame tra istituzioni e cittadini. In un contesto dove la lotta alla contraffazione resta una priorità per la tutela del consumatore e della proprietà intellettuale, la possibilità di dare nuova vita a ciò che era destinato alla distruzione assume un valore simbolico ancora più forte.

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