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Arte e cultura

Andy Warhol incanta Belluno con 117 opere: a Palazzo Fulcis una mostra-evento di rilievo internazionale

Il capogruppo FdI Lucas Pavanetto elogia l'iniziativa: "Così l’arte diventa motore di sviluppo turistico e modello per tutto il Veneto"

Locandina della mostra

Locandina della mostra

Una mostra che va oltre l’esposizione artistica per diventare occasione di riflessione culturale e crescita territoriale. Così Lucas Pavanetto, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale e membro della Commissione Cultura, ha definito la rassegna “Andy Warhol – LOVE POP – Icons and Masterpieces”, in corso fino al 29 giugno a Palazzo Fulcis di Belluno.

Nel corso della conferenza stampa ospitata nella sede del Consiglio regionale del Veneto, nella sala stampa Oriana Fallaci a Palazzo Ferro Fini, Pavanetto ha illustrato le caratteristiche salienti dell’iniziativa, che raccoglie ben 117 opere dell’iconico artista americano, selezionate dal curatore Gianfranco Rosini della Rosini Gutman Collection.

“La mostra – ha spiegato Pavanetto – è un viaggio visivo, culturale ed emozionale, che trasforma i raffinati spazi di Palazzo Fulcis in una vera e propria ‘Factory’, proprio come Warhol chiamava i suoi laboratori creativi. Ma è anche un progetto-pilota per dimostrare che la cultura può diventare elemento centrale nelle strategie di sviluppo territoriale”.

Determinante, secondo il consigliere regionale, è stata la sinergia tra il tessuto economico locale e l’amministrazione comunale di Belluno, che ha reso possibile questa esposizione di alto livello culturale. “Un plauso va in particolare all’assessore Addamiano – ha aggiunto – per l’impegno profuso nel dare vita a un’iniziativa che ha coinvolto ben 24 aziende, animate da uno spirito di mecenatismo moderno”.

Attraverso il principio di sussidiarietà, imprese e istituzioni hanno unito le forze per un obiettivo comune: promuovere l’arte e valorizzare la cultura come elemento attrattivo per un turismo attento e di qualità. “Un modello – ha concluso Pavanetto – che merita di essere replicato in tutto il Veneto, per offrire nuove opportunità ai milioni di visitatori che scelgono la nostra regione come destinazione culturale”.

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