Jesolo si propone per il Festival: “Pronti ad accoglierlo gratuitamente”

Il Comune lancia la sua candidatura nel pieno della trattativa tra Rai e Sanremo

Alessia Scarpa

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11.07.2025 - 10:04

Jesolo si propone per il Festival: “Pronti ad accoglierlo gratuitamente”

Foto di repertorio

Jesolo entra a sorpresa nella partita per il futuro del Festival della Canzone Italiana, proponendosi come sede alternativa e offrendo l’ospitalità a titolo gratuito. Mentre prosegue la trattativa tra la Rai e il Comune di Sanremo per l’organizzazione delle prossime edizioni della kermesse, dal litorale veneziano arriva una candidatura inaspettata, che mira a spostare l’evento più amato della musica italiana lontano dalla Riviera dei Fiori. Alla base della proposta jesolana c’è la consapevolezza di poter contare su un’offerta ricettiva consolidata – oltre 300 hotel, strutture moderne e una forte vocazione internazionale – oltre al Palazzo del Turismo, già affermato come sede di eventi nazionali e internazionali. L’iniziativa del Comune si inserisce in un momento di incertezza: il recente pronunciamento del TAR ha riaperto i giochi, portando Sanremo a pubblicare un bando per l’organizzazione triennale del Festival. La Città dei Fiori, che detiene il marchio ufficiale, ha alzato la posta: 6,5 milioni di euro l’anno e l’1% della raccolta pubblicitaria. Un quadro che ha portato la Rai ad allargare lo sguardo anche ad altre località come Roma, Milano, Torino e, appunto, Jesolo. L’idea di trasferire un evento così iconico lontano dalla Liguria resta per molti quasi sacrilega, ma la città veneta non è nuova a sfide di questo tipo. Negli anni 2000, Jesolo è riuscita ad attirare Miss Italia nel Mondo, sottraendola a Salsomaggiore, e successivamente anche Miss Italia, ospitata nel 2013 e trasmessa in diretta su La7. In quella fase, la località balneare seppe dimostrare capacità organizzativa, visione e grande richiamo mediatico. Pur riconoscendo il valore simbolico e culturale di Sanremo, Jesolo si propone come un’alternativa concreta nel caso in cui l’intesa tra la Rai e la città ligure dovesse naufragare. La candidatura nasce da un’opportunità colta al volo, ma poggia su infrastrutture esistenti e una lunga tradizione nell’organizzazione di grandi eventi.

Jesolo entra a sorpresa nella partita per il futuro del Festival della Canzone Italiana, proponendosi come sede alternativa e offrendo l’ospitalità a titolo gratuito. Mentre prosegue la trattativa tra la Rai e il Comune di Sanremo per l’organizzazione delle prossime edizioni della kermesse, dal litorale veneziano arriva una candidatura inaspettata, che mira a spostare l’evento più amato della musica italiana lontano dalla Riviera dei Fiori.

Alla base della proposta jesolana c’è la consapevolezza di poter contare su un’offerta ricettiva consolidata – oltre 300 hotel, strutture moderne e una forte vocazione internazionale – oltre al Palazzo del Turismo, già affermato come sede di eventi nazionali e internazionali.

L’iniziativa del Comune si inserisce in un momento di incertezza: il recente pronunciamento del TAR ha riaperto i giochi, portando Sanremo a pubblicare un bando per l’organizzazione triennale del Festival. La Città dei Fiori, che detiene il marchio ufficiale, ha alzato la posta: 6,5 milioni di euro l’anno e l’1% della raccolta pubblicitaria. Un quadro che ha portato la Rai ad allargare lo sguardo anche ad altre località come Roma, Milano, Torino e, appunto, Jesolo.

L’idea di trasferire un evento così iconico lontano dalla Liguria resta per molti quasi sacrilega, ma la città veneta non è nuova a sfide di questo tipo. Negli anni 2000, Jesolo è riuscita ad attirare Miss Italia nel Mondo, sottraendola a Salsomaggiore, e successivamente anche Miss Italia, ospitata nel 2013 e trasmessa in diretta su La7. In quella fase, la località balneare seppe dimostrare capacità organizzativa, visione e grande richiamo mediatico.

Pur riconoscendo il valore simbolico e culturale di Sanremo, Jesolo si propone come un’alternativa concreta nel caso in cui l’intesa tra la Rai e la città ligure dovesse naufragare. La candidatura nasce da un’opportunità colta al volo, ma poggia su infrastrutture esistenti e una lunga tradizione nell’organizzazione di grandi eventi.