Martella chiede a Zaia di fissare la data delle elezioni: «Rispetto per il Veneto»

Il segretario regionale del Partito Democratico sollecita il presidente della Regione a rispettare le scadenze elettorali: «Basta rinvii e logiche padronali, siamo pronti al cambiamento con Manildo»

Adamo Chiesa

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12.07.2025 - 14:44

Martella e Manildo

Il Partito Democratico del Veneto torna a chiedere con forza la convocazione delle elezioni regionali. A intervenire è il senatore Andrea Martella, segretario regionale del PD, che sollecita il presidente Luca Zaia a indicare al più presto la data del voto, giudicando inaccettabili i continui rinvii. «Persino nella Lega – dichiara Martella – si moltiplicano ormai le voci che chiedono una cosa semplice e ragionevole: fissare la data delle prossime elezioni regionali. Una cosa che in una democrazia dovrebbe essere scontata, ma che in Veneto continua a essere rimandata per ragioni incomprensibili, anzi fin troppo comprensibili: la paura della fine di un’epoca». Il segretario del PD accusa il centrodestra di portare avanti una “deriva padronale e cinica”, tentando di ritardare la fine del lungo mandato del governatore. «Il Veneto – afferma – non è una signoria, né una proprietà personale: è una grande regione che merita rispetto. E il rispetto comincia dalle regole: le legislature durano cinque anni, non si allungano in base alle convenienze del momento». Martella avanza anche l’ipotesi che dietro l’indecisione si celi una strategia politica legata a eventi futuri: «O dobbiamo forse pensare che Zaia non fissi la data perché spera ancora nello slittamento al 2026, per poter presenziare all’inaugurazione delle Olimpiadi, come gli aveva promesso pubblicamente Salvini?». Il segretario conclude con un appello alla chiarezza e al rispetto delle scadenze: «Basta tentennamenti. Si fissi subito la data entro la cornice prevista dalla legge. Noi, a differenza del centrodestra che ancora litiga sul nome da contrapporre, siamo pronti. Il centrosinistra ha scelto: con Giovanni Manildo candidato e con la più ampia coalizione mai costruita negli ultimi anni, siamo pronti a rappresentare la voce di tutte quelle cittadine e cittadini che chiedono un cambiamento vero. E che meritano, prima di tutto, rispetto».

«Persino nella Lega – dichiara Martella – si moltiplicano ormai le voci che chiedono una cosa semplice e ragionevole: fissare la data delle prossime elezioni regionali. Una cosa che in una democrazia dovrebbe essere scontata, ma che in Veneto continua a essere rimandata per ragioni incomprensibili, anzi fin troppo comprensibili: la paura della fine di un’epoca».

Il segretario del PD accusa il centrodestra di portare avanti una “deriva padronale e cinica”, tentando di ritardare la fine del lungo mandato del governatore. «Il Veneto – afferma – non è una signoria, né una proprietà personale: è una grande regione che merita rispetto. E il rispetto comincia dalle regole: le legislature durano cinque anni, non si allungano in base alle convenienze del momento».

Martella avanza anche l’ipotesi che dietro l’indecisione si celi una strategia politica legata a eventi futuri: «O dobbiamo forse pensare che Zaia non fissi la data perché spera ancora nello slittamento al 2026, per poter presenziare all’inaugurazione delle Olimpiadi, come gli aveva promesso pubblicamente Salvini?».

Il segretario conclude con un appello alla chiarezza e al rispetto delle scadenze: «Basta tentennamenti. Si fissi subito la data entro la cornice prevista dalla legge. Noi, a differenza del centrodestra che ancora litiga sul nome da contrapporre, siamo pronti. Il centrosinistra ha scelto: con Giovanni Manildo candidato e con la più ampia coalizione mai costruita negli ultimi anni, siamo pronti a rappresentare la voce di tutte quelle cittadine e cittadini che chiedono un cambiamento vero. E che meritano, prima di tutto, rispetto».