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Capitale Italiana della Cultura 2028

Capitale Italiana della Cultura 2028: Fiesole lancia l’idea di un’alleanza tra i comuni candidati

Incontro il 6 settembre per creare una rete tra le città in corsa, tra cui anche Pieve di Soligo e Valeggio sul Mincio

Capitale Italiana della Cultura 2028: Fiesole lancia l’idea di un’alleanza tra i comuni candidati

Foto di repertorio

La sfida per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2028 si arricchisce di un nuovo capitolo. Cristina Scaletti, sindaca di Fiesole (Firenze), uno dei 25 comuni candidati, ha proposto un incontro tra tutti i sindaci in gara per il prossimo 6 settembre. L’obiettivo? Costruire un dialogo comune, valorizzare le specificità di ogni territorio e dare vita a una collaborazione culturale duratura, indipendentemente da chi otterrà la designazione finale.

Nel Veneto, a contendersi il titolo ci sono Pieve di Soligo (TV) e Valeggio sul Mincio (VR)

Verso un festival culturale diffuso

La proposta non si ferma a un semplice tavolo di confronto. L’idea è di dar vita a un festival collettivo e itinerante che, a partire dal 2026 e fino al 2028, faccia tappa in tutte le città coinvolte. Un’iniziativa che vuole unire l’Italia nel segno della cultura, facendo emergere progetti, idee e patrimoni locali.

Un’occasione anche per il Veneto

Per Pieve di Soligo, già forte di una tradizione culturale radicata nel paesaggio delle colline del prosecco, e per Valeggio sul Mincio, terra di storia e architettura, l’invito rappresenta un’occasione di rete, ma anche una strategia per condividere buone pratiche e valorizzare le specificità locali.

Con la proclamazione della Capitale Italiana della Cultura 2028 attesa entro marzo 2026, l’appuntamento di settembre sarà il primo banco di prova per una visione della cultura non competitiva ma cooperativa, in cui la vittoria di uno possa diventare l’opportunità di tutti.

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