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AS2 risponde ai sindacati: «Accuse infondate, avanti con il rilancio e il piano industriale»

Il CdA smentisce le polemiche, confermando l’impegno per la riorganizzazione e la collaborazione con i soci

AS2 risponde ai sindacati: «Accuse infondate, avanti con il rilancio e il piano industriale»

Foto di repertorio

In risposta alle recenti critiche mosse dai sindacati, il Consiglio di Amministrazione di AS2 ha replicato con fermezza, definendo le dichiarazioni sindacali «strumentali e fuorvianti», capaci solo di generare allarmismo ingiustificato. A parlare all’unisono sono la presidente Maria Cristina Assennato, la vicepresidente Stefania Tescaroli e il consigliere Mauro Rossin, che sottolineano come il CdA stia lavorando con determinazione per il rilancio della società.

Le iniziative intraprese negli ultimi mesi sono molteplici e variegate: dal progetto “Polesine Sicuro” all’efficientamento di Iras, fino ai negoziati con Ecoambiente per un possibile nuovo affidamento. Tuttavia, la recente assenza del direttore Antonio Morelli, nominato poco tempo fa, ha rallentato la redazione del piano industriale, costringendo l’azienda a una soluzione temporanea interna, con incarico pro tempore fino a fine anno.

Il CdA rimarca l’importanza del coinvolgimento dei soci, più volte sollecitati a prendere parte alle decisioni strategiche, che includono investimenti fondamentali per il territorio, come l’Intesa Programmatica d’Area (IPA) – Sistema Polesine.

Gli obiettivi del piano industriale sono ambiziosi ma chiari: contenere le perdite nel 2025 rispetto all’anno precedente, tendere al pareggio nel 2026 e tornare all’attivo entro il 2027. Parallelamente, si lavora per allargare la collaborazione con i Comuni soci che finora non avevano instaurato rapporti operativi con l’azienda.

«I sindacati – concludono i vertici di AS2 – sono stati costantemente coinvolti nei processi di riorganizzazione interna, con l’obiettivo di valorizzare le risorse umane nei settori più produttivi. Pertanto, le loro accuse appaiono ingiustificate e incomprensibili». Il CdA assicura che dopo la condivisione del piano con revisori e soci sarà possibile un confronto trasparente con le rappresentanze sindacali, per illustrare con chiarezza le prospettive future dell’azienda.

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