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Taglio alla Pac: oltre 20 mila aziende agricole trevigiane sotto pressione

Coldiretti denuncia l’impatto negativo della riforma europea: meno sostegni, più importazioni e rischi per la qualità alimentare

Taglio alla Pac: oltre 20 mila aziende agricole trevigiane sotto pressione

Foto di repertorio

Un duro colpo per l’agricoltura trevigiana arriva dall’Unione Europea: più di 20 mila aziende agricole della provincia si trovano infatti a dover fronteggiare i tagli previsti dalla nuova Politica Agricola Comune (Pac) per il periodo 2028-2034. La riforma, che unifica i fondi per le politiche agricole e di coesione in un unico contenitore, rischia di ridurre drasticamente le risorse destinate al settore, con conseguenze preoccupanti sulla produzione locale, la sicurezza alimentare e la sostenibilità.

A lanciare l’allarme sono stati Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso, e Giuseppe Satalino, direttore provinciale, nel corso dell’assemblea nazionale Coldiretti a Roma, dove sono stati esaminati i dati forniti da Agea e discussi gli effetti concreti della nuova Pac. A livello nazionale, sono 770 mila le aziende agricole che subiranno riduzioni di sostegno.

Secondo gli esponenti Coldiretti, la decisione della presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, di diluire le risorse agricole in un fondo unico mira a mascherare i tagli e a dirottare parte dei finanziamenti verso spese non agricole, come il riarmo. “Questo porterà inevitabilmente meno agricoltura in Europa e in Italia, con un aumento delle importazioni dall’estero – avvertono – e una conseguente esposizione dei prezzi alimentari a fluttuazioni di mercato, penalizzando i consumatori sia dal punto di vista economico che della qualità del cibo”.

L’allarme riguarda anche il ruolo fondamentale della Pac nel garantire lo sviluppo rurale, la tutela ambientale, la produzione di energia pulita e la salvaguardia delle aree interne, tutte attività che potrebbero subire un drastico ridimensionamento.

Il taglio previsto – pari a circa il 20% rispetto al bilancio precedente, che già rappresentava il 14% delle spese totali dell’Ue contro il 30-35% del passato – rappresenta un “colpo durissimo per un settore che garantisce salute e sicurezza alimentare”, sottolinea Satalino. A questo si aggiunge il richiamo al consenso della popolazione europea, con il 70% degli intervistati che riconosce alla Pac il merito di assicurare prodotti di qualità.

Coldiretti annuncia dunque una mobilitazione continua per contrastare questa tendenza, chiedendo rispetto per le istituzioni europee e regole condivise, affinché l’agricoltura torni a essere al centro delle politiche comunitarie, per un’Europa più democratica e attenta alle esigenze dei cittadini.

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