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SOS barbabietola da zucchero

Barbabietola da zucchero in pericolo: il caldo record scatena attacchi di insetti e mette a rischio le coltivazioni

L’aumento delle temperature favorisce la diffusione di nuovi parassiti, mentre la normativa europea limita le difese fitosanitarie

Barbabietola da zucchero in pericolo: il caldo record scatena attacchi di insetti e mette a rischio le coltivazioni

Foto di repertorio

La stagione della barbabietola da zucchero 2025 si apre con un allarme che preoccupa tutto il settore agricolo: le alte temperature estive hanno favorito una massiccia proliferazione di insetti dannosi, mettendo a rischio la salute delle coltivazioni. In particolare, nelle aree venete, ma con possibili ricadute anche in altre regioni del nord Italia, la presenza del Lisso — un insetto comparso solo negli ultimi anni — e della Spodoptera, noto parassita, sta causando danni significativi alle piante in piena maturazione.

Le prime fasi della raccolta, avviate nei siti di Minerbio (Bologna) e Pontelongo (Padova), hanno evidenziato una situazione agricola in parte buona ma gravata da criticità che non possono essere sottovalutate. Gli interventi fitosanitari sono stati effettuati, tuttavia l’efficacia di questi trattamenti è stata compromessa dall’ondata di caldo, riducendo così la capacità di contenere gli insetti.

A lanciare l’allarme è Luigi Maccaferri, presidente di Coprob Italia Zuccheri, la principale cooperativa nazionale impegnata nella filiera della barbabietola da zucchero, che produce il 100% dello zucchero italiano. Maccaferri ha sottolineato come l’attuale scenario normativo europeo stia penalizzando gravemente il comparto, limitando la disponibilità di principi attivi efficaci per la difesa delle colture. Nei venti anni passati, ha ricordato, sono stati eliminati ben 53 fitofarmaci autorizzati per la barbabietola senza che venissero introdotte alternative valide.

Questa situazione, secondo il presidente, non solo mette a rischio la produzione italiana ma rischia di aggravarsi a causa delle importazioni di zucchero da paesi come il Mercosur e l’Ucraina, dove gli standard di sicurezza e i limiti all’uso di fitofarmaci sono più bassi rispetto a quelli europei.

Il dirigente ha concluso sottolineando la necessità di accelerare la ricerca per individuare nuovi prodotti e soluzioni capaci di difendere efficacemente le colture, avvertendo però che la politica “green” europea, pur motivata da buone intenzioni, ha creato un contesto difficilmente sostenibile per gli agricoltori italiani.

Nel frattempo, Coprob sta collaborando con aziende del settore fitosanitario per mettere a punto strategie alternative, nella speranza di mitigare gli effetti di questa emergenza già a partire dalla prossima stagione.

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