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Pontelongo. Innovazione e sostenibilità per una filiera della barbabietola tutta italiana

Approvato il bilancio 2024 della cooperativa con un consolidato di oltre 302 milioni di euro e un utile operativo lordo di 4,1 milioni

PONTELONGO

da sinistra: il direttore generale di Coprob Italia Zuccheri Moreno Basilico e il presidente di Coprob Italia Zuccheri Luigi Maccaferri

Una filiera tutta italiana che guarda al futuro puntando su qualità del prodotto con modelli sostenibili di economia circolare. A fronte di una coltura come la barbabietola da zucchero sottoposta, come altre, ai pesanti sbalzi climatici intensificatisi a livello globale nell’ultimo decennio, la cooperativa Coprob Italia Zuccheri, che unisce oltre 4 mila soci imprenditori agricoli e 3 mila conferenti allo stabilimento pontelongano e a quello bolognese di Minerbio, si dimostra una realtà economicamente solida, in grado di rappresentare sul mercato l’intera filiera della barbabietola 100% italiana. Coprob Italia Zuccheri, al termine delle 4 assemblee territoriali separate, ha approvato nel mese di giugno un bilancio di esercizio in attivo che vede un consolidato di 302,3 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 4,1 milioni di euro. «Il bilancio appena chiuso, nonostante una campagna 2024 caratterizzata da difficoltà produttive dovute agli andamenti climatici, si chiude comunque in modo positivo» dichiara il presidente Luigi Maccaferri «confermando la solidità della cooperativa. Una realtà robusta, ben patrimonializzata, con la volontà e la convinzione che investire in ricerca e sviluppo sia la chiave per garantire una buona resa economica della bietola». La missione principale che Coprob si è prefissata è di assicurare la giusta remunerazione al lavoro dei soci. Grande rilevanza è stata data alla ricerca tecnologica e genetica. «Si è deciso di investire in tecnologia e sperimentazione» aggiunge il presidente «strumenti fondamentali per migliorare la produttività della bietola. Da un’analisi recente, infatti, risulta che ben 53 principi attivi sono stati tolti dalla disponibilità degli agricoltori, sia a livello comunitario sia a livello nazionale. Tra le altre priorità di Coprob ci sono anche la riduzione delle emissioni in atmosfera, la valorizzazione della bietola come captatrice di carbonio e il contenimento dei costi con particolare attenzione alla riduzione anche dei consumi energetici». I dati più rappresentativi che mostrano la resilienza attiva della cooperativa, nata nel 1962, sono sia quelli che emergono dal proprio bilancio stagionale sia quelli relativi allo scenario continentale europeo in cui Coprob Italia Zuccheri si ritaglia una posizione di evidenza nel settore. In Europa infatti, tra il 2024 e l’inizio del 2025, hanno chiuso ben 5 stabilimenti e il numero sale a 17 se si inizia il conteggio dal 2017. Proprio per queste ragioni, avere puntato da alcuni anni sulla qualità della filiera e la valorizzazione del territorio rappresentato dagli agricoltori che lo lavorano, sta rappresentando un vero e proprio plus in grado di consentire non solo il mantenimento dell’attività produttiva, ma anche una concreta e strategica prospettiva di sviluppo ed incremento dell’efficienza grazie a innovazione tecnologica e ricerca agronomica avanzata.

Alessandro Cesarato

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