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Maggioranza e minoranza concordi nell’opporsi all’impianto di Loreo
28.07.2025 - 22:29
Il sindaco Mario Mantovan all'incontro 'No PFAS'
Tra i primi gesti del nuovo sindaco Mario Mantovan dopo l’elezione, il suo concreto ‘no’ ai pfas, che sul Delta destano preoccupazione per l’inceneritore che si vorrebbe costruire a Loreo. Recentemente Mantovan – che dai primi giorni di mandato ha esposto alla finestra del municipio la bandiera ‘no fanghi no inceneritore’ - ha partecipato alla conferenza stampa organizzata dai due comitati del nostro territorio. ”È stata l’occasione per sottolineare la portata storica della giornata - ha commentato - Il Comitato Tecnico Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale ha espresso parere negativo per la realizzazione di un impianto per il trattamento dei fanghi di depurazione civile a Porto Marghera, riconoscendone l’impatto inquinante e bloccandone l’iter autorizzativo”. Un altro segnale forte è arrivato con le condanne agli ex manager della Miteni, l'industria chimica che ha contaminato le acque e i terreni delle aree circostanti con i pfas. “Alla luce di questi fatti, parlare ancora oggi di nuovi inceneritori o di fabbriche inquinanti nel Delta del Po è francamente inaccettabile – ha sottolineato ancora il primo cittadino - Mi auguro che qualcuno, anche senza dover ammettere colpe, abbia il coraggio e il buon senso di fare un passo indietro”. Nel corso di due consigli comunali il tema è stato ulteriormente sviluppato: dalla maggioranza Sante Crepaldi ha illustrato i danni e la mancanza di legislazione per la tutela di cittadini e territori, unita ad ostacoli e insabbiamenti dovuti alle società produttrici e invitando alla regolamentazione e all’approvazione di una legge che metta al bando la produzione, l’utilizzo e la commercializzazione dei pfas. A dare un taglio politico alla questione è intervenuto dalla minoranza Mattia Mantovani, consigliere e compagno dell’assessore regionale Valeria Mantovan: “L’unica forza politica che ha presentato una mozione vera e non simbolica è stata Fratelli d’Italia” proponendo anche indagini autonome sull’acquedotto cittadino oltre a quelle fatte dal gestore. Presa di posizione ferma anche dall’assessore Marialaura Tessarin: “L’impianto della Green Sludge Solution avrebbe una capacità di trattamento di 60.000 tonnellate annue di fanghi e sorgerebbe nella zona di transizione della riserva biosfera MAB Unesco, di siti Natura 2000 e a ridosso del Parco, un’area protetta che impone vincoli di tutela ambientale e paesaggistica, senza contare il traffico aggiuntivo di mezzi pesanti che trasporterebbero i fanghi, le immissioni in atmosfera e i residui solidi della combustione: ceneri, polveri sottili e metalli pesanti. Il progetto e le valutazioni ambientali dell’impianto di Loreo sono stati portati avanti senza un adeguato coinvolgimento delle comunità locali”. Infine l’affondo: “Lo schema di accordo adottato tra il comune di Loreo – rappresentato dal sindaco e presidente dell’Ente Parco Moreno Gasparini - e la società prevede compensazioni economiche plurimilionarie, segnale evidente dei potenziali impatti negativi e della necessità di riparare danni ambientali e infrastrutturali”. Ancora dalla minoranza, Armida Panizzo ha invitato a inoltrare la delibera adottata non solo alla Regione ma a tutti i comuni deltini.
Fabio Pregnolato
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