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Attualità
07.08.2025 - 11:20
Foto di repertorio
A San Giorgio in Bosco, la proposta di costruire un nuovo stabilimento Acqua Vera dedicato all’imbottigliamento dell’acqua ha riacceso le preoccupazioni sul consumo di suolo e sulla tutela ambientale. L’area interessata, pari a 43.140 metri quadrati – più di mezza Prà della Valle – verrebbe sottratta all’agricoltura per essere trasformata in zona industriale, andando a integrare un polo di imbottigliamento tra i più grandi d’Europa.
Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, ha presentato un’interrogazione per chiedere alla Regione Veneto se intenda intervenire tempestivamente per fermare quello che definisce un “ulteriore scempio del territorio”.
I cittadini hanno espresso più volte il loro dissenso, anche attraverso una petizione online con oltre 3.100 firme, tra cui quella di un noto climatologo italiano. Tra le preoccupazioni principali, l’aumento del traffico pesante, l’impatto ambientale e paesaggistico, nonché la possibile intensificazione delle attività estrattive.
Camani ricorda inoltre che nella zona insistono tre aree protette della rete Natura 2000, e che, in base alla normativa vigente, è obbligatorio effettuare una valutazione di incidenza ambientale (VIncA) ogni volta che un progetto possa influire direttamente o indirettamente su questi siti. La domanda rivolta alla Giunta regionale è quindi se il progetto sarà sottoposto a questa valutazione e se saranno adottati provvedimenti per salvaguardare l’ambiente e il territorio veneto.
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