DENTRO LA NOTIZIA

2024_08_07/LPW-Newsstand-1716278278654-1723014971008

Edizione Digitale

Polemica sull'autostrada

Incassi dalla Pedemontana ancora troppo bassi: la Regione rischia nuovi accantonamenti

Vanessa Camani (Pd) denuncia i dati di giugno: entrate ben sotto la soglia di copertura dei costi. Allarme per un possibile buco nel bilancio regionale

Adamo Chiesa

Email:

redazione@lapiazzaweb.it

07.08.2025 - 17:50

Foto di repertorio

Nonostante le rassicurazioni ottimistiche della Giunta Zaia, la Strada Pedemontana Veneta continua a registrare risultati deludenti sotto il profilo economico. Lo segnala Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, che dopo aver ottenuto i dati ufficiali tramite accesso agli atti, ha lanciato l’allarme: anche a giugno gli incassi da pedaggio non raggiungono il livello necessario a coprire le spese a carico della Regione. Nel dettaglio, le entrate del mese si fermano a 12.204.642 euro, ben al di sotto della soglia necessaria per evitare ulteriori interventi finanziari regionali. Il canone previsto per il 2025 è di oltre 200 milioni – spiega Camani – e la Regione ha già accantonato oltre 51 milioni per coprire le perdite. Per raggiungere la copertura entro fine anno, servirebbero ora oltre 80 milioni nei prossimi sei mesi, con una media mensile superiore ai 13 milioni. Una prospettiva tutt’altro che realistica, considerando che la media del primo semestre è stata di circa 11,3 milioni. Non bastano, secondo l'esponente Dem, nemmeno le agevolazioni tariffarie introdotte da marzo, che non hanno prodotto l’effetto sperato. Tra maggio e giugno, infatti, l’aumento degli incassi si è limitato a un modesto +1,7%, ben lontano da quanto necessario per invertire la tendenza. Con questi numeri – aggiunge Camani – l’attuale fondo non sarà sufficiente. La Regione sarà costretta ad accantonare ancora altri milioni entro la fine dell’anno. Camani attacca duramente la Giunta regionale, accusando il presidente Luca Zaia e l’assessore alle Infrastrutture Elisa De Berti di scarsa chiarezza e responsabilità. È incredibile – conclude – che non venga detta una parola chiara su un tema così cruciale per i conti pubblici. Mentre le esigenze dei cittadini aumentano e servirebbero più risorse per servizi e investimenti, si continuano a buttare milioni in un’opera che si sta rivelando un peso per le casse regionali.

Nel dettaglio, le entrate del mese si fermano a 12.204.642 euro, ben al di sotto della soglia necessaria per evitare ulteriori interventi finanziari regionali. "Il canone previsto per il 2025 è di oltre 200 milioni – spiega Camani – e la Regione ha già accantonato oltre 51 milioni per coprire le perdite. Per raggiungere la copertura entro fine anno, servirebbero ora oltre 80 milioni nei prossimi sei mesi, con una media mensile superiore ai 13 milioni. Una prospettiva tutt’altro che realistica, considerando che la media del primo semestre è stata di circa 11,3 milioni".

Non bastano, secondo l'esponente Dem, nemmeno le agevolazioni tariffarie introdotte da marzo, che non hanno prodotto l’effetto sperato. Tra maggio e giugno, infatti, l’aumento degli incassi si è limitato a un modesto +1,7%, ben lontano da quanto necessario per invertire la tendenza. "Con questi numeri – aggiunge Camani – l’attuale fondo non sarà sufficiente. La Regione sarà costretta ad accantonare ancora altri milioni entro la fine dell’anno".

Camani attacca duramente la Giunta regionale, accusando il presidente Luca Zaia e l’assessore alle Infrastrutture Elisa De Berti di scarsa chiarezza e responsabilità. "È incredibile – conclude – che non venga detta una parola chiara su un tema così cruciale per i conti pubblici. Mentre le esigenze dei cittadini aumentano e servirebbero più risorse per servizi e investimenti, si continuano a buttare milioni in un’opera che si sta rivelando un peso per le casse regionali".